Aggiungi un posto a tavola torna al Teatro Brancaccio dal 7 aprile

E così ben 250 repliche in giro per l’Italia portano Alessandro Longobardi a riprendere il tour di Aggiungi un posto a tavola con un cast composto da ventiquattro artisti, cantanti, ballerini che, da giovedì 7 a sabato 30 aprile, saranno in scena a Roma al Teatro Brancaccio.
Una fra le più amate commedie musicali italiane, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati di un’epoca leggendaria per il teatro italiano. Le musiche, composte da Armando Trovajoli, hanno incantato intere generazioni.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre trenta edizioni e circa quindici milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Finlandia, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela.
Gianluca Guidi cura la messa in scena di questo spettacolo, coadiuvato da un ottimo cast creativo, composto dal prestigioso coreografo Gino Landi, assistito da Cristina Arrò; dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli, dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia con il doppio girevole e la grande arca; dalla costumista Francesca Grossi, che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, anche questi di G. Coltellacci.
Il disegno luci è di Umile Vainieri; il disegno fonico è di Emanuele Carlucci; la realizzazione dei contributi video è di Claudio Cianfoni. La scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore nella prima edizione del ’74, e da Antonio Dari per la parte meccanica; i costumi sono confezionati dalla Sartoria Brancaccio.
Nel cast artistico Gianluca Guidi, erede legittimo del padre Johnny Dorelli, protagonista della prima edizione, si conferma nel ruolo di Don Silvestro, come nell’edizione del 2009. Enzo Garinei dopo ben cinquecento repliche come sindaco Crispino, è “La voce di Lassù”. Il ruolo del sindaco Crispino è interpretato da Marco Simeoli, che nella quinta edizione aveva già recitato a fianco di Gianluca Guidi nel ruolo di Toto, in questa edizione affidato a Renato Crudo. Nel ruolo di Clementina, la figlia del sindaco, si conferma una strepitosa e frizzante Camilla Nigro, mentre Ortensia, moglie di Crispino, è magistralmente interpretata da Francesca Nunzi. Anche questa edizione vede la partecipazione straordinaria di Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione, donna di facili costumi.
Un ensemble composto da sedici artisti, cantanti, ballerini completa il cast.
La commedia musicale è prodotta da Viola Produzioni in collaborazione con O.T.I. Officine del Teatro Italiano. Dopo i successi ottenuti con Rapunzel il musical (2014), Sister act il musical (2015), Peter Pan il musical (2016), L’ultima strega (2016), E… se il tempo fosse un gambero? (2016), La Regina di ghiaccio il musical (2017), Aggiungi un posto a tavola (2017) Shakespeare in Love (2018) Aladin il musical geniale (2019), La piccola bottega degli orrori (2019) e nel 2022 la nuova produzione Tutti parlano di Jamie il musical, Alessandro Longobardi conferma il Centro di Produzione d’eccellenza fra i più attivi e proficui in Italia.
La storia, liberamente ispirata a After me the deluge di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese.
Finita l’arca, al momento dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull'arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca, rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile momento. Un gesto infinito d’amore. Allora Dio, vedendo fallire il suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità benedetta da Dio.
Ultima modifica il Domenica, 03/04/2022
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