Al Teatro Palladium Amleto Take Away di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari

Amleto Take Away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, sugli ossimori e sulle contraddizioni della nostra epoca che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro “contro temporaneo”.
Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo in cui «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del Nord e i nomadi del Sud. Le generazioni sono schiacciate fra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili.
In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine.
Tuttavia, l’Amleto di Amleto Take Away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà. Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro. «To be o Fb, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop? Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei “mi piace” sui profili degli amici. Pubblicare dei tramonti un bel piatto di spaghetti o gli effetti della pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail farsi un selfie perché il mondo sappia, dove sono, con chi sono, e come sto. Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato. «To be or Fb, this is the question».
Gianfranco Berardi è stato fra i vincitori dei Premi Ubu 2018, premi che fanno emergere un panorama teatrale che da anni produce alcune delle esperienze artistiche più importanti. Artisti che hanno lavorato in modo continuativo e sotterraneo nel corso degli anni, modificando il sistema teatrale. I premi offrono conoscenza e stimolano il dibattito. I migliori attori/attrici del 2018 sono stati Ermanna Montanari, Lino Guanciale e, appunto, Gianfranco Berardi, che lavora con Gabriella Casolari nella compagnia Berardi Casolari.
Amleto Take Away di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari - interpreti: G. Berardi, G. Casolari; musiche: Davide Berardi, Bruno Galeone; luci: Luca Diani; produzione: Compagnia Berardi-Casolari/Teatro dell’Elfo, con il sostegno di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Emilia Romagna TeatroFondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli; si ringraziano César Brie, Eugenio Vaccaro, Il Teatro del segno di Cagliari, Sementerie artistiche di Crevalcore (BO) - sarà in scena al Teatro Palladium sabato 4 e domenica 5 marzo 2023 (orario: sabato 4 marzo, ore 20.30; domenica 5, ore 18.30).
Biglietti su BOXOL.IT/TEATROPALLADIUM
Ultima modifica il Mercoledì, 01/03/2023