Al via la IX edizione di "Festival Inventaria - La festa del teatro off"

«Seguendo un trend ormai consolidato, anche quest'anno la formula diffusa del Festival è stata non soltanto confermata ma, com'è nel nostro DNA, ampliata: i teatri capitolini coinvolti sono passati da quattro a cinque e il numero di teatri ed enti partner in tutta Italia che mettono a disposizione dei premi (ospitalità, residenze, servizi) si è ulteriormente arricchito, mentre una grande espansione ha caratterizzato la sezione Demo, rivolta ai progetti in itinere (raddoppiata rispetto all'anno scorso, con ben 11 progetti in gara). L'eterogeneità è la cifra di Inventaria, una festa del teatro inclusiva per argomenti e linguaggi: sperimentazione, teatro civile, teatro danza, riscritture di classici si alternano sui cinque palchi denunciando, interrogando, contemplando, ricordando, proponendo e ispirandosi agli argomenti e alle fonti più disparate: dalle questioni esistenziali ai videogiochi, dall'emigrazione alla satira politica, dalla poesia all'ecologia, dalle fonti letterarie al proprio vissuto.Con la moltiplicazione degli schermi (e la riduzione degli schemi) di fruizione, decidere di uscire di casa e partecipare a un evento vivo, che inspira ed espira a pochi centimetri da te, diventa sempre più un regalo che si sceglie di fare a se stessi. La fruizione si fa esperienza. La prossimità, comunità. Lo spazio, immaginazione. Questa è la piccola, irripetibile bellezza del teatro off» (Piero Dattola, direttore artistico)
Giunto alla sua nona edizione, il Festival Inventaria - La festa del teatro off, organizzato da artisti per artisti, si è affermato come l'evento di chiusura della stagione teatrale capitolina mantenendo il suo focus sulla drammaturgia contemporanea e sulla pluralità dei linguaggi ospitati.Venticinque le proposte in concorso, selezionate fra le oltre quattrocentoventi candidature pervenute da ogni parte d’Italia e dall'estero per offrire un ventaglio quanto più vasto possibile - per linguaggi e generi - della scena teatrale “off”. Ad esse si aggiungono cinque proposte fuori concorso, per un totale di tredici prime nazionali e dieci prime romane, cui vanno ad aggiungersi sei tra le opere più “hot” della stagione in via di conclusione.
Il trend espansivo è confermato anche dall'arricchimento del parco premi: sono ventiquattro le date complessive e cinque le occasioni di residenza messe a disposizione delle compagnie vincitrici dai teatri partner del Festival: Il Sipario Strappato (Liguria), Teatro a l'Avogaria (Veneto), Camere d'aria (Emilia Romagna), Spazio Teatrale Allincontro e The Loom Movement Factory (Toscana), Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno, Teatrosophia, Matutateatro, APAC e Sala RomaTeatri (Lazio), Nastro di Mobius e Teatro Primo (Calabria), Clan Off e Teatro dei Naviganti (Sicilia); altri premi sotto forma di servizi gratuiti, offerti da Dino Audino Editore (la nota casa editrice romana specializzata in testi di teatro, cinema, musica, danza e, in generale, discipline dello spettacolo a trecentosessanta gradi), dalla fotografa Luana Iorillo e dal consulente drammaturgico Scriptdoctor & Playdoctor.
Nell’edizione 2019 Inventaria avrà luogo nei cinque principali teatri “off” di quattro differenti quartieri di Roma - Teatro Argot Studio e Teatro Trastevere (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense), Teatrosophia (Parione) e Studio Uno (Torpignattara) - e si articolerà in quattro sezioni di concorso (Spettacoli, Monologhi/Performance, Corti teatrali e la sezione Demo, dedicata agli studi e ai progetti in itinere) e una fuori concorso.
Il Festival Inventaria - La festa del teatro off 2019 (Teatro Argot Studio, Carrozzerie n. o. t. Teatro Trastevere, TeatroSophia, Teatro Studio Uno) proseguirà al Teatro Trastevere fino a domenica 26 maggio 2019. La finale si svolgerà domenica 16 giugno 2019 al Teatro Studio Uno - via Carlo Della Rocca 6 - a Roma alle ore 23.
GLI SPETTACOLI
Martedì 21 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Concorso - Monologhi/Performance
Hot in town!
Signorina, lei è un maschio o una femmina?
(scritto e diretto da Gloria Giacopini, Giulietta Vacis; interpreti: Gloria Giacopini)
«Essere donna non è facile. Specialmente quando non se ne accorge nessuno... che sei una donna».
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«Quando ci hanno chiesto di scrivere un testo contro la violenza sulle donne qualcosa ci è fortemente risuonato a livello di percezione personale. Abbiamo cominciato a chiederci e a pensare al perché nel linguaggio quotidiano, ancora così tante questioni all’apparenza scontate: parità salariale, non violenza, diritti e tutele fisiologiche... prendano un’accezione separata da quelle che, pur eguali, riguardano ed identificano gli altri elementi della nostra società, i maschi. Ci siamo chieste qual è il momento in cui smettiamo di essere bambini, piccoli umani di cui avere la massima cura, per diventare maschi e femmine? Ci siamo chieste: come succede, e di chi sono le responsabilità? Per farlo siamo ritornate all’infanzia, fino all’età dell’asilo quando le identità sono ancora neutre e quello che percepiamo degli altri è puramente empatico» (Gloria Giacopini e Giulietta Vacis)
Giulietta Vacis viene ammessa alla facoltà di Cinéma et Audiovisuel all’Università Paris III - Sorbonne Nouvelle a Parigi che lascia nel 2011 per cominciare a lavorare come video editor, video maker e sceneggiatrice presso la società Indyca di Torino. Nel 2016 firma la sua prima regia con il documentario Diario di Amleto a Gerusalemme prodotto da JoleFilm e Rai5, e nel 2017 presenta in concorso nella sezione corti del 32 LoversFF il suo cortometraggio Le Cose Che Restano.
Gloria Giacopini nel 2016 si diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Ha lavorato come attrice, diretta da Paola Tiziana Cruciani, Gabriele Vacis, Giulio Costa. Oltre ad essere attrice, è anche e principalmente autrice dei suoi spettacoli (Sogliole a piacere, spettacolo vincitore di “Mal di palco 2018_Tangram Teatro (To), Bando “L’Italia dei visionari” 2018 e Signorina, lei è un maschio o una femmina?).
Mercoledì 22 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Concorso - Monologhi/Performance
Hot in town!
Allenarsi a levarsi
(scritto, diretto ed interpretato da Giuseppe Mortelliti; scenografia: Simone Martino; musiche: Francesco Leiner)
«Cosa siamo, senza le cose a cui siamo più legati? Cosa c'è oltre?»
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La nostra storia parla di un allievo e di un Maestro. Un senso d'insoddisfazione porta il Novizio a chiedere consiglio al proprio Mentore: come fare per raggiungere la leggerezza?
Il Maestro suggerisce dunque un percorso per abbandonare ogni fonte di sofferenza.
Dovrà attraversare un percorso per raggiungere una verità che possa essere slegata da affetti, passioni, doveri, fedi, esistenze, corpi. Inizierà così un viaggio attraverso luoghi diversi, lungo il quale incontrerà le persone a cui è più legato: amici, familiari, affetti. Messo di fronte alle proprie paure, cercherà di distaccarsi dai punti saldi della propria esistenza. Quali sono le cose, le idee, le anime da cui non possiamo distaccarci? Cosa siamo, senza le cose a cui siamo legati? Cosa c'è oltre?
Giuseppe Mortelliti, attore e drammaturgo, si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D'Amico”.
Simone Martino, scenografo, si forma fra Europa ed America Latina, collaborando con il “NIDO acciones escennicas” (Malaga).
Francesco Leineri, compositore, si è diplomato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Questa formazione ha creato lo spettacolo 84 Gradini, che si è aggiudicato il Premio Special Off al Roma Fringe Festival 2014, e ha partecipato al San Diego Fringe Festival 2015, vincendo Solo Performance Award.
Giovedì 23 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Fuori concorso
Prima romana
Palco Off
Virginedda addurata
Scritto da Giuseppina Torregrossa (regia: Nicola Alberto Orofino; voce fuori campo: Fiorenzo Fiorito; interpreti: Egle Doria, Francesca Vitale)
I protagonisti di un femminicidio realmente accaduto a Trapani si confessano a Santa Rosalia e invocano, tra il sacro e il profano, la grazia della loro "Virginedda addurata".
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Per dare voce a Santa Rosalia la fertile penna di Giuseppina Torregrossa coglie spunto da un raccapricciante fatto di cronaca avvenuto recentemente a Trapani. Un marito, con la complicità della sua amante, trascina in un agguato la moglie (Maria Nastasi), al nono mese di gravidanza, le spacca la testa, la cosparge di benzina e poi le dà fuoco. Le protagoniste della storia, prima che la tragedia si compia, vanno tutte supplici dalla “Santuzza”. La vittima, la madre della vittima, la figlia della vittima e l’amante del marito. I racconti, confessioni ed invocazioni alla Santuzza consentono al pubblico di guardare allo specchio la natura di queste donne messe a nudo, le loro fragilità, le loro pochezze, ma anche l’appartenenza ad un sistema dove si sono smarriti i valori più semplici come il buon senso. Ma la voce di una santa che oggi vanta 886 anni, Rosalia, si erge potente e universale: «Si deve fare molta attenzione quando si prega, perché si versano molte più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte».
Egle Doria si è diplomata all'Accademia di Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania. È stata diretta da Michele Placido, Armando Pugliese, Gabriele Lavia, Walter Pagliaro, Nino Mangano.
Francesca Vitale si è diplomata all'Accademia di Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania. Ha fondato e dirige a Catania e Milano la rassegna Palco Off.
Nicola Alberto Orofino si è formato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.
Venerdì 24 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Concorso - Monologhi/Performance
Prima romana
Paper Smokers
Expat Underground
(Scritto da Cecilia Gragnani, Jvan Sica e Loredana de Micheli; regia: Cecilia Gragnani, Katharina Reinthaller; supporto drammaturgico alla versione italiana: Laura Pozone; interpreti: Cecilia Gragnani)
Cecilia conquista l'Inghilterra. Più o meno.
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Expat Underground racconta l’incontro-scontro fra Cecilia, moderna emigrante, e Londra, eldorado contemporaneo, ambito da sempre più generazioni di giovani italiani. Cecilia arriva a Londra per provare ad inventarsi il futuro che ha in mente: diventare inglese rimanendo però fortemente italiana. La vita inglese si dispiega fra straordinarie avventure, una carriera di successo e un dinamico stile di vita metropolitano... Più o meno. Tra mille mestieri, in condizioni che un italiano in patria non accetterebbe mai, incontri con personalità le più disparate e la minaccia della Brexit, Cecilia si ritrova sola ad affrontare il caos e le mille luci di una Londra multietnica. Una città dove realizzare i propri desideri diventa un’impresa titanica mentre il sogno europeo di una vita attraverso i confini sembra lentamente svanire.
Partire o restare? Questo progetto nasce da testimonianze di espatriati ed esperienze personali, dalle domande che sorgono e sono sorte nelle vite di italiane all’estero. Se è vero che la mobilità, come dicono in molti, è l’unico vantaggio della nostra generazione, dove ci sta portando? E acquisire una nuova cittadinanza cosa comporta per l’identità delle persone?
PAPER Smokers / Fumatori di Carta (nome che vuole essere un omaggio a Cesare Pavese) è un collettivo artistico fondato da attori e musicisti diplomatisi presso l’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi, l’Accademia Drama Centre - Central Saint Martins di Londra e l’Accademia Internazionale della Musica di Milano.
Sabato 25 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Concorso - Spettacoli
Hot in town!
Pandora Lab S.r.l.
Un qualche rumore fa
(scritto da Romina Paula; regia: Alice Ferranti; voce: Angiola Baggi; scene: Emiliano Gisolfi; costumi: Francesca Rizzello; suono: Lorenzo Terenzi; interpreti: Antonio Bannò, Federico Brugnone, Alice Ferranti)
Una delicata storia sui lati oscuri della memoria e dei rapporti familiari.
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Vincitore di PRESENTE! 2019 - Roma
Selezione ufficiale Progetto B.A.R.C.A.
Selezione Premio Scenario 2017
Due esseri umani dimenticati, un salotto pieno di polvere, stanze chiuse e scale che nessuno sale più. Una giovane donna in fuga da sé stessa e in cerca di un posto dove ricominciare. Un ritorno. Una casa in riva all’oceano, tre anime abbandonate. In questa casa dove tutto è silenzio, un silenzio che nasconde la paura di vivere, c’è qualcosa che, ormai, un qualche rumore lo fa. Gli eventi si susseguono ma lo spettatore si accorge subito che tutto potrebbe cambiare con un gesto, un sorriso, una parola. Come nella vita. Una domanda affiora, inevitabile: quanto siamo disposti a combattere per la nostra felicità e realizzazione? Il cambiamento è una piccola morte, la vita si rinnova perdendo le vecchie forme e noi, oggi, come loro, bloccati in questo nostro presente sociale 'immutabile' siamo davvero pronti a rompere tutto pur di andare avanti?
PANDORA LAB s.r.l.è una giovane realtà nata nel 2015 come strumento con cui accompagnare lo start up di iniziative culturali nel settore dello spettacolo dal vivo. La produzione di spettacoli teatrali pone particolare attenzione alle scritture originali e ai processi che generano sinergie e percorsi verso altri paesi e realtà straniere. Un qualche rumore fa è frutto della Selezione Ufficiale del “Progetto B.A.R.C.A. - Buenos Aires RomaCreativi in Asse”, format innovativo di accompagnamento dell’opera teatrale all’estero, il cui obiettivo è la costruzione di unasse creativo che colleghi l’Italia ai paesi esplorati, favorendo il dialogo culturale e facilitando lo scambio e la circolazione di contenuti.
26 maggio, ore 21.00, Teatro Trastevere
Concorso - Spettacoli
Prima nazionale
0-24
Dov'è la Vittoria
(scritto da Agnese Ferro, Giuseppe Maria Martino, Dario Postiglione; regia: Giuseppe Maria Martino; scene e luci: Carmine De Mizio; interpreti: Martina Campino, Enzo Esposito, Luigi Bignone)
«Guarda, tesoro: in un tempo lontano tutti questi erano liberi. E ridevano felici».
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Testo finalista del Premio Marchesini
«Volevamo far ridere ma forse abbiamo fallito. Martina e Vittoria e il discorso sul ruolo e l’essenza del teatro è stato per noi soltanto un casus belli per parlare del nostro tempo, del nostro mondo politico e della deriva populista e destrorsa presa dai governi della civile Europa. Il testo è satirico e provocatorio. Se nella commedia attica, nelle pause tra una scena e l’altra, l’attore si toglieva la maschera per inaugurare il momento della parabasi, la nostra scelta è quella di dilatare e sviluppare questa pratica, pur non coinvolgendo direttamente il pubblico. Provocare per stimolare all’azione, una reclusione che incattivisce. Ci siamo uniti intorno al disastro politico delle elezioni nazionali 2018 e proprio durante la campagna elettorale abbiamo raccolto gran parte dell’ispirazione. L’occasione nasce grazie al Premio Anna Marchesini 2018. Al premio il testo si è candidato finalista e abbiamo potuto provarne alcuni pezzi con attori interni all’Accademia Silvio d’Amico. Poi il lavoro si è spostato a Napoli, con giovani attori del contesto Napoletano. Le sale sono quelle piccole e date in prestito per fede nel nostro lavoro, e, una prima presentazione di 7 minuti è avvenuta presso il Teatro Studio Uno a Tor Pignattara, Roma». (Agnese Ferro, Giuseppe Maria Martino, Dario Postiglione).
Ultima modifica il Domenica, 25/09/2022
Alessandro Poggiani
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