Al via la Settimana Rainbow di I Solisti del Teatro ai Giardini della Filarmonica

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico triennale “Estate Romana 2020-2021-2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Dal 30 luglio al 4 agosto “I Solisti del Teatro”, storico festival romano diretto da Carmen Pignataro, giunto alla XXVIII edizione, ospita la Settimana Rainbow, una programmazione dedicata agli spettacoli LGBTQI+ realizzata in collaborazione con l’Associazione Mario Mieli.
Il 30 luglio va in scena Mariposa, il coraggio della trasformazione, scritto e diretto da Cecilia Herrera, un viaggio musicale e poetico attraverso la vita di due personaggi, Mariposa e Viola, apparentemente diverse, ma unite dalla stessa fragilità che hanno saputo trasformare in coraggio. Sono vissute in due epoche differenti, ma sono connesse da un filo emotivo che attraversa il tempo. Fra tutte le icone gay Viola è cresciuta avendo come modello Mariposa, un’immaginaria diva latino-americana del passato. Dalla sua travolgente personalità Viola ha trovato la forza ed il coraggio di completare la sua transizione. Mariposa è tornata sulle scene per ritrovare se stessa nell’amore del teatro e del suo pubblico. In questa scelta è accompagnata dal suo assistente Sergio, che, non essendo stato in grado di uscire dall’ombra di Mariposa, nutre per lei sentimenti contrastanti di amore e odio.
Come colonna sonora dello spettacolo le musiche più suggestive della filmografia di Pedro Almodovar, suonate rigorosamente dal vivo da cinque musicisti che accompagnano le performances live di Mariposa. L’atmosfera frizzante ed ironica dello spettacolo prende vita già dal foyer, adibito a bazar, con esposizioni di parrucche, accessori, vestiti e scarpe. In questo contesto diverse drag-queen interpretano le più grandi icone gay, intrattenendo il pubblico già prima dell’inizio dello spettacolo.
A seguire, domenica 31 luglio sarà la volta de L’Imperatrice-Notte psicomagica dedicata alla vita straordinaria di Niki de Saint Phalle di Roberta Calandra, con Caterina Gramaglia e la regia di Mariano Lamberti. Niki De Saint Phalle, autrice di numerose pitture e sculture, celebre per ‘'ideazione e costruzione del Giardino dei Tarocchi, sotto il paese di Capalbio, decise molto presto di essere un'eroina: oppressa da una famiglia troppo borghese, insofferente ai ruoli tradizionali, subisce un ricovero psichiatrico devastante, causato dalle molestie del padre avvenute in tenera età.
Seguendo un percorso suggestivo e accidentato, fortemente evocativo come quello degli arcani maggiori dei Tarocchi, ispirati alla figura delle carte di Alejandro Jodorowsky, Roberta Calandra racconta la tortuosa vita di Niki De Saint Phalle. Un'esistenza contraddistinta dalla sua veemenza, il suo talento, la sua naturale ambizione rivoluzionaria che l’hanno resa rapidamente un’artista ammirata e riconosciuta a livello mondiale.
Spazio poi, lunedì 1° agosto a Un bacio senza nome (cronache di battuage) con Serafino Iorli e la regia di Luisa Merloni: uno spettacolo di narrazione autobiografica che copre anni di vita omosessuale in presa diretta: le prime esperienze sessuali, i primi amori, i primi campeggi gay, i primi locali del sesso, gli spettacoli en travesti; attivismo politico, le feste queer, esperienze spesso strampalate ma molto formative raccontate con delicatezza e tanta ironia. curiosità e riflessione si alternano a racconti esilaranti sull’incontenibile e screziato mondo gay, e sarà impossibile non ridere, non stupirsi, non commuoversi ripercorrendo insieme al protagonista tutte le emozioni e le vicissitudini che hanno segnato non solo la sua vita ma tutta la nascita del movimento gay e di liberazione sessuale.
Non poteva mancare un ricordo di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), martedì 2 agosto, con Pasolini. 100 anni corsari di un eretico italiano. Un racconto teatrale cantato di Federico Malvaldi e la regia di Massimo Roberto Beato. Casarsa della Delizia, sullo sfondo lo spettro della Seconda guerra mondiale. Il teatro nel giardino di casa, i viaggi in treno, gli amori, sognati e vissuti. Gli inizi e la fine: Pasolini visto da Pasolini stesso, attraverso le opere, le esperienze di vita e la morte, prematura e misteriosa. Un viaggio in profondità attraverso rivelazioni inedite, come gli scritti della raccolta postuma tenuti nascosti, come fossero una colpa, sempre sul punto di essere pubblicati ma inesorabilmente occultati al tenero e innocente animo della madre; racconti di uno scandaloso incontro estivo, un amore apparentemente fallito fra spiagge e balli pomeridiani. Canzoni (Amado mio, A Pa’, Una storia sbagliata), poesie, il tutto interpretato da un unico raccont-attore che porta in scena la straordinaria unicità dello scrittore nel centenario della sua nascita attraverso lo sguardo sognante della penna di Federico Malvaldi.
Mercoledì 3 agosto Gianni De Feo saqrà il protagonista di Bambola La strada di Nicola di Paolo Vanacore. Nicola si fa chiamare Bambola da quando, dopo la morte dei genitori ha iniziato a prostituirsi. Prima per necessità, poi nel rispetto di una scelta precisa. Bambola non ama, in fondo non ne è capace, perché per lei l'unico vero esempio di amore, gratuito e incondizionato, vive nel ricordo del padre. Da sua madre, invece, ha ereditato la venerazione per Nicoletta Strambelli, lo stile, la voce, l'eleganza, le sue meravigliose canzoni. Patty Pravo rappresenta tutto ciò che Bambola e sua madre sarebbero volute diventare: due dive spregiudicate, disinibite, controcorrente. Due donne libere. Ma un giorno è proprio il marciapiede a cambiare le carte del destino: Bambola si innamora di Giovanni, un suo cliente. Un uomo che ha già una sua famiglia, una moglie, figli. Tuttavia, Giovanni allo stesso modo e con la stessa intensità ricambia l'amore di Bambola, anzi è lui a voler intraprendere una relazione. Diventano amanti, contro il mondo, contro tutti. Un amore disperato, romantico e passionale, un amore unico e maledetto, che non può e non deve continuare. E così gli occhi tornano a chiudersi ma il cuore continua a battere, inesorabilmente. C'è un posto nella mente dove tutto è possibile, una sorta di universo parallelo che sconfina nel mondo reale, uno spazio dell'anima dove le storie si confondono e i corpi finalmente si fondono in un lento incedere fino a diventare uno. È la strada di Nicola, di Bambola, e delle canzoni di Nicoletta.
Infine, a chiuder la Settimana Rainbow, giovedì 4 agosto, Scomodi e Sconvenienti di Emiliano Metalli, con la regia di Orazio Rotolo Schifone. La storia è incentrata, in maniera assolutamente libera e romanzata, attorno alla figura di Ermanno Randi: un giovane attore ucciso dal suo compagno. Siamo all’inizio degli anni Cinquanta e la stampa ne parlò prima in maniera denigratoria, fino a cancellarne il nome. Tutto comincia per caso, forse. Un incontro fatale, complice il silenzio del fiume che scorre sonnolento e segreto lungo gli argini boschivi della capitale. Boschivi e nascosti agli occhi indiscreti: luoghi di battuage come molti altri per avventure effimere e impronunciabili. Oppure un’occasione di lavoro, forse. Ida cuce la storia di Armando e Giuseppe, come fosse un abito interminabile, e il pubblico la osserva tramite i suoi occhi e le sue parole. Una storia di persone scomode e sconvenienti per la società italiana del secondo dopoguerra, ancora troppo stretta nei lacci del condizionamento totalitario. Per questo la sua fine, per quanto inopportuna, è comunque preferibile.
Scomodi e sconvenienti vuole restituire voce e dignità a tutte quelle persone realmente esistite che, vittime innocenti della società, sono state dimenticate solo perché avevano scelto una strada diversa dalle regole dei cosiddetti “benpensanti”.
Un cast giovane e pieno di talento, una vicenda dimenticata che deve essere riportata alla luce e la lotta contro ogni forma di violenza.
Si ringraziano la Fondazione Claudio Nobis, che sostiene il Festival economicamente da due anni, il Comune di Roma, Artisti 7607, lo staff del festival, gli artisti e gli addetti ai lavori.
Il Programma
Sabato 30 luglio 2022
Mariposa, il coraggio della trasformazione. Scritto e diretto da Cecilia Herrera. Con Cecilia Herrera, Leonardo D’Angelo, Mario Misuraca, Leila Pereire Daianis.
Domenica 31 luglio
Teatro segreto presenta L’Imperatrice-Notte psicomagica dedicata alla vita straordinaria di Niki de Saint Phalle. Un'opera di Roberta Calandra, con Caterina Gramaglia “L’imperatrice”. Regia Mariano Lamberti, con la preziosa presenza di Juan Diego Puerta Lopez per la voce dei Tarocchi.
Lunedì 1° agosto
Un bacio senza noma (cronache di battuage), con Serafino Iorli, regia di Luisa Merloni
Martedì 2 agosto
La Compagnia dei Masnadieri presenta Pasolini. 100 anni corsari di un eretico italiano. Un racconto teatrale cantato di Federico Malvaldi. Regia: Massimo Roberto Beato; interprete: Jacopo Bezzi
Mercoledì 3 agosto
Florian Metateatro-Centro di produzione teatrale- presenta uno spettacolo musicale diretto e interpretato da Gianni De Feo: Bambola La strada di Nicola. Di Paolo Vanacore, musiche originali e arrangiamenti di Alessandro Panatteri, scene e costumi di Roberto Rinaldi, assistente alla regia: Chiara Sanvitale, disegno luci e fonica: Umberto Fiore.
Giovedì 4 agosto
Scomodi e Sconvenienti di Emiliano Metalli. Progetto di regia di Orazio Rotolo Schifone. Con Francesco Di Raimondo, Matteo Santorum, Orazio Rotolo Schifone.
Ultima modifica il Domenica, 31/07/2022
Alessandro Poggiani
Ultimi da Alessandro Poggiani
- Change di Marco Zordan al Teatro Trastevere
- “La gabbia”, il romanzo d’esordio di Tess Kollen
- Guida pratica per coppie alla deriva al Teatro de’ Servi
- La mostra La memoria degli oggetti. Lampedusa, 3 ottobre 2013. Dieci anni dopo al Memoriale della Shoah
- Moderato cantabile, mostra personale dell’artista francese Achao presso la Galleria delle Logge ad Assisi