Angelus Domini al Teatrosophia dal 18 al 20 marzo

Diretto da Antonello Ronga sul testo di Francesco Maria Siani, con Carla Avarista, disegno luci e audio di Virna Prescenzo, costumi di Paolo Vitale e foto di Angelo Pecoraro.
Vincitore del Premio Internazionale di Letteratura per il teatro “Città di Castrovillari”, Premio della Giuria “Salvatore Quasimodo” di Milano e finalista del Festival “Voci dell’anima” di Rimini, un monologo dai toni intensi e strazianti, sostenuto senza interruzioni dalla straordinaria Carla Avarista, premiata come migliore attrice protagonista al Festival Nazionale “Portici in Teatro”. Dirompente, visionaria, contrastata da una memoria di violenza e sopraffazione, la sua voce echeggia fra le pareti di una scena dominata dal bianco e si fa tramite di una narrazione ora sognante ora sinistra. Il ricordo sospinto dal dolore si fa corpo. Materno, paterno, filiale, sempre sospeso fra l’urlo e il silenzio.
Quale dolore per una madre è più atroce della perdita del proprio figlio? A cosa aggrapparsi? A Dio? Come può, il padre di tutti noi, infliggerci tali sofferenze? Adelina, è un’anima perduta, schiacciata dalla memoria. È il compleanno del figlio, lo sta aspettando. Lo stringerà tra le sue braccia e gli svelerà una verità indicibile: per amor suo ha sfidato il destino, lasciando che la facessero a pezzi. Per amor suo ha segnato la condanna di colui che era il Salvatore, l’Angelo del Signore, l’Amore disceso sulla terra per salvarla. Ma anche i ricordi hanno un tempo. Adelina è stanca, stanca del silenzio che ascolta il silenzio. Adelina è pronta.
Adelina è un’anima eletta; la sua storia è di quelle vissute a metà fra la speranza e un dolore sordo. Delicatezza è la parola chiave per la messa in scena di un racconto che lentamente svela la forza, il coraggio, l’intensità di una donna perennemente mossa da un amore immenso. Come sabbia in una clessidra, granello dopo granello, con delicatezza ci si affeziona a Adelina, con delicatezza lo spettatore ne coglie la pienezza attraverso un vissuto che toglie il fiato: con delicatezza vibreremo delle sue emozioni; con delicatezza ne avremo compassione; con delicatezza e rispetto ce ne ricorderemo.
Ultima modifica il Martedì, 15/03/2022
Ultimi da Madia Mauro
- Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov alla Sala Umberto
- A Sacrofano un evento in memoria di Ilaria Alpi
- Al via all’IIS Calamatta di Civitavecchia il progetto di Marevivo NauticinBlu per formare i futuri lavoratori del mare
- Il divertimento dà spettacolo a Cinecittà World
- Officina Pasolini: nuovi appuntamenti dal 17 marzo al 5 aprile