Boom per l’Opera di Roma

Nell’ultima settimana del 2019, a ormai pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, dopo una prova della Tosca di Puccini meno roboante e mediatica di quella milanese della Scala – ma non meno eccelsa e da repertorio – , il Teatro dell’Opera di Roma rende noti i propri risultati stagionali sotto il profilo degli incassi e degli spettatori: oltre 15 milioni di euro, registrando un + 8,4% sul 2018 e incrementando il proprio pubblico del +8%. L’incasso totale, pari a 15.110.000 euro, appare ancor più significativo se valutato nel risultato complessivo del periodo medio-lungo che va dal 2013 all’anno corrente, che ha visto crescere il bilancio di più del doppio.
Come interpretare questi dati? Senza dubbio la gran parte del merito va agli addetti ai lavori. Il Sindaco di Roma Virginia Raggi elogia la forza d’attrazione esercitata dal cartellone del Costanzi e di Caracalla, capace di portare a teatro un numero di estimatori sempre maggiori tanto nella stagione invernale quanto in quella estiva. Ricorda e ringrazia poi le iniziative estive realizzate da OperaCamion nelle periferie: “Siamo riusciti ad avvicinare alla cultura teatrale anche quella parte di pubblico che non frequenta abitualmente il teatro, realizzando un’operazione culturale divenuta impulso per la conoscenza dei differenti linguaggi dell’arte oltre che prezioso strumento di aggregazione”. Il Sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma si mostra orgoglioso di un risultato superiore “alle più rosee aspettative” e ringrazia a buon bisogno gli spettatori i quali, con il loro sostegno, hanno fatto sì che il Costanzi riuscisse in pochi anni ad “elevare la qualità delle produzioni e diventare un protagonista della scena operistica internazionale”.
E tuttavia, tolto il gran bel lavoro artistico del Teatro di Roma, resta da notare che l’incremento del pubblico registrato sia da ascrivere in gran parte ai giovani. Ci si interroga spesso su quale sia il motivo per cui il pubblico dei ragazzi non sia avvezzo alla musica lirica o al Belcanto: fiumi di discorsi sulla barbarie culturale ipermoderna appaiono infatti troppo spesso dimentichi del prezzo di costo anche di un solo biglietto: sui 100 euro o poco meno per un posto di medio ordine, con picchi da 130 euro – tra poltronissime e palchi centrali – e posti più accessibili, ma dalla visibilità ridotta o minima – le gallerie – entro i 30 euro. Insomma, non proprio una cifra da niente per il giovane di oggi. È in questo senso allora che sono da incoraggiare iniziative come la YOUth card della Regione Lazio, con le sue numerose convenzioni per studenti e minori di trenta, o come la geniale formula Corri all’Opera, che permette ai minori di 26 annidiacquistare qualsiasi biglietto, tra quelli rimasti invenduti fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, al prezzo di 15 euro. Sic stantibus rebus, non resta che aprire il sipario sulla nuova stagione.
Ultima modifica il Giovedì, 09/01/2020
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