“Cenere” di Laura Nardinocchi al Teatro Trastevere

«Dovremmo scendere. Dovremmo andare lì. Giocare nella neve, di notte. Recuperare gli anni passati. Tornare bambini. Tornare nel pieno della nostra passione. C’è ancora tempo?» (da Cenere)
Un uomo e una donna. Una coppia. Gabriele e Greta. Fuori nevica ancora. Nevica forte. È la notte di capodanno. Si deve festeggiare. Si deve stare insieme. Si deve stare bene. Si deve stare bene per forza. Una festa che schiaccia, violenta, deride. Con musica, risatine e discorsi non impegnativi. Una festa dove il passato torna a bussare. E il ricordo diventa vivo, reale. Più di tutto il resto.
Un uomo e una donna. Una coppia. Gabriele e Greta sono il centro di tutto. Il loro rapporto, le loro dinamiche. I loro momenti di gioco, di sguardi, di protezione. I loro momenti di scontro e di complicità. Insieme vanno in un ambiente che non gli appartiene. Insieme, vanno a quella festa di capodanno. Una festa fatta di apparenze, tradizioni vuote, superficialità. Una festa in cui tutti hanno gli stessi atteggiamenti, gli stessi pensieri e lo stesso obiettivo: divertirsi, staccare la testa. Una festa in cui Greta, improvvisamente, si trova immersa dentro un ricordo. Un ricordo segreto agli occhi di Gabriele. Un ricordo che li divide, che li rende estranei. E quel segreto del passato diventa per lei più vivo e reale di tutto il resto.
Una pièce cupa e drammatica che, senza nulla togliere alle ottime performances degli interpreti deve molto alla regia ed al testo di Laura Nardinocchi, magnificamente adattato da James Joyce, alle scenografie (volutamente spoglie e più che essenziali), ai costumi (dominati dal nero) ed alle atmosfere (oniriche, cupe, ed altrettanto scure, quasi da horror/noir anni Quaranta) che trasportano lo spettatore in una dimensione da “aldilà” (qua e là quasi da “discesa agli inferi”) dal primo all’ultimo minuto.
Cenere, tratto da I Morti di James Joyce (regia e drammaturgia: Laura Nardinocchi; live music: Francesco Gentile; scene: Ludovica Muraca e Margherita Nardinocchi; costumi: Rosalba Di Carlo; foto: Simone Galli; interpreti: Francesco Gentile, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi, Guido Targetti; produzione: Teatro Del Carretto, compagnia vincitrice del Roma Fringe Festival 2019 – Miglior Spettacolo Pezzi di Laura Nardinocchi) rimarrà in scena al Teatro Trastevere fino a domenica 31 marzo 2019.
La stagione 2018/19 del Teatro Trastevere proseguirà poi all’insegna della regia al femminile con Il colore del potere di Alessandra Silipo (in scena da martedì 2 a domenica 7 aprile 2019) tratta da Saggio sulla lucidità di José Saramago, regia di SilipoLauletta ed interpretata da Alessandro Calamunci Manitta, Stefano Flamia, Valerio Giordano, Emanuele Guzzardi, Susanna Lauletta, Eleonora Setzu, Alessandra Silipo, Nour Zarafi e Lucrezia Zibelli.
Ultima modifica il Domenica, 25/09/2022
Alessandro Poggiani
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