“Che classe” debutta al Teatro de’ Servi

La scuola che diventa un’occasione di riscatto. Quattro studenti, una professoressa, una bidella: bastano e avanzano a formare una classe a dir poco in cui, con ritmo incalzante, si incrociano battute a ruota libera e difficoltà reali. Perché lo spettacolo scritto da Veronica Liberale, prodotto da AntonioGrosso e Marco Cavallaro opera nella miglior tradizione del Teatro de' Servi, che pretende dagli spettacoli in cartellone brio, leggerezza, ironia, e, nello stesso tempo, una forte attenzione al sociale.
Come è difficile fare il professore al giorno d’oggi. Ma altrettanto difficile è fare lo studente, soprattutto se si lavora e si è iscritti ad un liceo serale, con il miraggio del tanto agognato diploma.
Questo sembrano voler dire i personaggi in azione sul palcoscenico per la regia di Marco Simeoli. Innanzitutto lei, Nora Cosentino de Cupis, la professoressa (interpretata dalla stessa autrice dello spettacolo) colta, sensibile, ma sognatrice che non sa - e forse neppure vuole - insegnare. Perdipiù, deve fare i conti con l’ingombrante spettro della madre, ex preside in quella stessa scuola, pedagoga e scrittrice di successo, il classico “esempio da seguire”, da imitare e dal quale sentirsi inesorabilmente annichiliti. Per fortuna c'è Tecla, la bidella (interpretata da Antonia Di Francesco), la quale è in grado di uscire dalle situazioni più intricate.
Gli studenti formano un sorta di “corte dei miracoli”: l'extracomunitaria (Alessandra De Pascalis), russa, diplomata in patria ma in Italia costretta, con rabbia, a far la badante; il ristoratore (Simone Giacinti) che non sa assumersi le sue responsabilità; la tipica rappresentante della nuova generazione di smanettoni (Veronica Pinelli) in grado di inventarsi lavori come il fashion youtuber ma pur sempre attaccati al pezzo di carta; il giovane disadattato (Fabrizio Catarci) con difficoltà relazionali.
Il risultato finale è un florilegio di frustrazioni. Perché, con i tempi che corrono, il sentirsi fuori posto è nell'ordine delle cose.
Ma Nora e i suoi studenti son davvero inadeguati? Riusciranno a superare dubbi e indecisioni, conquistando - o almeno intravedendo - un riscatto sociale ed un miglioramento concreto delle proprie vite?
Che classe di Veronica Liberale (regia di Marco Simeoli; produzione: Cavallaro&Grosso; costumi: MMDV; scene: Giuseppe Pizzi Russo; aiuto regia: Serena Allegrucci; interpreti: Veronica Pinelli, Fabrizio Catarci, Veronica Liberale, Antonia Di Francesco, Alessandra De Pascalis, Simone Giacinti) rimarrà in scena al Teatro de’ Servi fino a domenica 22 aprile 2018.
Si proseguirà con Claustrofobia (in scena da martedì 24 aprile a domenica 13 maggio 2018) di Gianni Quinto (regia: Alberto Ferrari, interpreti: Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio).
La stagione 2017/2018 del Teatro de’ Servi si chiuderà con la girandola di colpi di scena, fra sospetti, amicizia e innamoramenti, de L’inquilino di Enzo Casertano (regia: Roberto D’Alessandro; interpreti: Enzo Casertano, Massimo Pagano, Maria Chiara Cimini), che sarà in scena da martedì 15 maggio a domenica 3 giugno 2018.
Il Teatro de’ Servi prosegue di slancio lungo la linea delle precedenti stagioni non modificando il “menù” proposto al pubblico, ma rinforzandolo e rinnovandolo grazie a quella volontà di sfuggire alla “gravità” intesa come paura di sorridere che il teatro ha voluto rappresentare con l’immagine del cosmonauta. Un cosmonauta che sa - e vuole - guardare lontano. Deciso ad ogni costo a conoscere, ma anche a divertirsi ed a far divertire.
Ultima modifica il Lunedì, 26/09/2022
Alessandro Poggiani
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