“Claustrofobia” debutta al Teatro de’ Servi

Tre giovani molto differenti fra loro, ma uniti da uno scherzo del destino: al Teatro de’ Servi è arrivata una black comedy che si ispira agli scandali bancari.
Si può far soldi aprendo una banca o rapinandola. E, come disse Luis Sepulveda, «se si hanno principi etici si sceglie la seconda strada». Forse non sarà proprio così, ma senz’altro il dubbio aleggia, in un’epoca dominata dalla finanza, in cui i comuni mortali appaiono stritolati da meccanismi che obnubilano la mente e fanno perdere la bussola, fino a far diventare impossibile rispondere a una domanda apparentemente semplice: se hai una banca con tanto di caveau, un uomo con il volto mascherato e una pistola in pugno, chi è il rapinato e chi il rapinatore? Gianni Quinto, giovane e prolifico autore, nella sua commedia non fornisce una risposta. Semmai, fra bizzarrie, colpi di scena ed efficaci gag, complica ancora la situazione.
Allo spettatore il compito di destreggiarsi fra gli effetti comici e le ricadute “socialmente utili” di un testo che vuole fare ridere e, nello stesso tempo, che sfrutta e valorizza al meglio i riferimenti al mondo reale, primo fra tutti quell’arrogante strapotere delle banche che suscita sogni di impossibile rivalsa. È su tale sfondo che si svolgono le grottesche vicende narrate in Claustrofobia. I protagonisti sono uno scalcinato rapinatore dilettante, un funzionario di banca fin troppo pignolo e pedante ed un ricco cliente che si attarda nell’istituto di credito fino all’ora di chiusura in un afoso venerdì pomeriggio. Risultato finale? I tre rimangono chiusi nel caveau della banca, senza contatti con l’esterno, fino al lunedì. La loro forzata convivenza produrrà scintille, con la fine della farsesca avventura che finirà col diventare una roulette russa.
Dopo il successo nella stagione 2016/2017 con La Scala, tornano così sul palco del Teatro de’ Servi tre giovani e ben sperimentati attori: Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio e Andrea Dianetti, guidati sapientemente in scena da Alberto Ferrari, regista d’eccezione che ha firmato film e serie tv di successo come I misteri di Laura e Distretto di polizia. Lo spettacolo, prodotta da #Mainagioia Spettacoli e Matteo Fiocco, mantiene per l’intera durata ritmi incalzanti. Inoltre, i tre personaggi, ben lungi dall’essere semplici macchiette, sono ben caratterizzati anche grazie all’ottimo lavoro dei tre attori.
Claustrofobia di Gianni Quinto (regia: Alberto Ferrari; scenografia: Augusto Sanori; musiche originali: Maurizio Pizzardi; costumi: Nadia Salaris; aiuto regia: Ludovica Di Donato; foto di scena: Marco Di Niscia; fonica e luci: Carlo Galleasso; grafica: Leonardo Buttaroni; interpreti: Gabriele Carbotti, Fabrizio D’Alessio, Andrea Dianetti) rimarrà in scena al Teatro de’ Servi fono a domenica 13 maggio 2018.
La stagione 2017/2018 si chiuderà con la girandola di colpi di scena, fra sospetti, amicizia e innamoramenti, de L’inquilino di Enzo Casertano (regia: Roberto D’Alessandro; interpreti: Enzo Casertano, Massimo Pagano, Maria Chiara Cimini), che sarà in scena da martedì 15 maggio a domenica 3 giugno 2018.
Il Teatro de’ Servi, che il 26 aprile 2018 compirà sessantuno anni, prosegue di slancio lungo la linea delle precedenti stagioni non modificando il “menù” proposto al pubblico, ma rinforzandolo e rinnovandolo grazie a quella volontà di sfuggire alla “gravità” - intesa come paura di sorridere - che il teatro ha voluto rappresentare con l’immagine del cosmonauta. Un cosmonauta che sa - e vuole - guardare lontano. Deciso ad ogni costo a conoscere, ma anche a divertirsi ed a far divertire.
Ultima modifica il Lunedì, 26/09/2022
Alessandro Poggiani
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