DIS-ORDER: le contraddizioni nascoste sotto il display della normalità

Tratto da un testo di Neil LaBute, è diviso in due atti unici: Land of Death e Helter Skelter.
Nel primo atto, LAND OF DEATH, un uomo riceve una telefonata sul cellulare alle 6.00 a.m. dal suo capo che lo invita a colazione. Invito a cui non può rinunciare e che gli impedisce di accompagnare la moglie in clinica ad abortire. Durante la colazione l’uomo telefona alla moglie per dirle che ha cambiato idea ed è disposto a tenere il bambino, ma la donna non risponde. Mentre si avvia in ufficio al World Trade Center, l’uomo impreca contro la moglie e la cattiva gestione del telefono. L’uomo lavora al World Trade Center e quella mattina stessa sarà fra le vittime dell’attentato aereo. La moglie in poche ore perde l’uomo che ama e il bambino. È sola: del marito ha il ricordo di un messaggio registrato nella segreteria del cellulare che la invita a tenere il bambino.
Nel secondo atto HELTER SKELTER, LaBute mette in scena una lunga e buffa situazione in cui il marito tenta in maniera ridicola di sottrarsi alla richiesta della moglie di usare il suo cellulare, fingendo di averlo perso o dimenticato. Sa che sul display del cellulare apparirà il nome della sorella di lei, di cui è l’amante. E anche in questo caso, come in Land of Death, l’uso della telefonia mobile determinerà il corso dei destini dei due personaggi.
Neil LaBute, una delle voci più interessanti della nuova drammaturgia americana, ha una predilezione per le commedie brevi: «Una commedia breve è una stronza bastarda ed è davvero difficile da addomesticare. Come le pubblicità o i video musicali o i racconti brevi è una cosa molto più complicata di quello che sembra».
Nonostante questo, con la stessa tempra dello scalatore che torna a cimentarsi con le vette più dure, LaBute scrive spesso atti brevi per il teatro. L’essenzialità e il rigore che sottende alla scrittura di questi brevi episodi teatrali costringe l’autore, secondo LaBute, ad essere disciplinato, a soppesare ogni parola, poiché, nella brevità del suo svolgimento, bisogna che ogni cosa veicoli e sintetizzi un significato preciso.
I due atti unici del 2007, Land of the Dead e Helter Skelter, che vengono qui riuniti in un unico spettacolo ribattezzato DIS-ORDER, non sono stati pensati dall’autore come parte di un’unica pièce, ma la presenza comune dell’elemento della gravidanza ne suggerisce l’accoppiata.
Entrambi i testi sono affidati, attraverso l’utilizzo di una regia invisibile, all’interpretazione dei due attori: nel primo la rappresentazione della presenza/assenza in scena e l’abbattimento della quarta parete coinvolgono in una tensione condivisa gli interpreti e il pubblico, consentendo agli attori sulla scena di lasciarsi andare al loro crescendo emotivo; nel secondo, la relazione scenica più diretta suggerita dal dialogo tra gli attori veicola i temi euripidei del tradimento e della vendetta, convocando il pubblico a osservare, come testimone, le drammatiche contraddizioni nascoste sotto la coltre della normalità.
Ultima modifica il Lunedì, 13/12/2021
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