Gran finale per “Morta zia, la casa è mia” al Teatro de’ Servi

Gran finale per “Morta zia, la casa è mia” al Teatro de’ Servi
Meritato sold out al Teatro de’ Servi - via del Mortaro 22, all’angolo con via del Tritone - a Roma per le ultime due repliche di “Morta zia, la casa è mia” di Gianni Quinto, regia di Marco Simeoli ed interpretata da Daniele Derogatis, Valeria Monetti, Maurizio Paniconi ed Alessandro Tirocchi.

«Se c’è qualcosa che nella vita ci terrorizza e ci paralizza è la morte, anche il solo pensarla.  L’unico modo che abbiamo per difenderci da essa è esorcizzarla, armandoci di cinismo e di autoironia capaci di sbeffeggiarla, irriderla e disarmarla. In Morta zia la casa è mia il divertimento che ruota intorno al “fattaccio” grazie ai quattro improbabili e disamorati nipoti, è accompagnato dalle loro problematiche familiari, dal loro disagio giovanile e, cosa molto comune ai giorni d’oggi, dalla speranza di un lascito, di un’eredità o di una vincita al gratta e vinci capaci di risollevare le sorti di un ormai perenne precarietà generazionale» (Marco Simeoli)

Quattro nipoti, una cassa da morto e tante risate. Dopo il grande successo de La Storia d’Itaglia, andato in scena nel gennaio/febbraio 2018, dal 9 al 25 novembre son tornati sul palco del Teatro de’ Servi - inanellando una serie quasi ininterrotta di en plein di pubblico - Daniele Derogatis, Valeria Monetti, Maurizio Paniconi ed Alessandro Tirocchi con Morta zia, la casa è mia.

Quando la zia Olga muore alla veneranda età di novantacinque anni, i quattro nipoti si riuniscono a casa sua. Organizzare il funerale e l’ultimo viaggio della defunta rappresenterà in realtà un modo per capir bene come fare per metter le mani sul suo patrimonio. Non si conosce fino in fondo una persona fino a quando non ci si trova a dover dividere un’eredità. In un crescendo di equivoci, vecchi rancori e conflitti familiari, la vicenda si svilupperà in maniera comica, ironica ed a volte cinica.

Una commedia che sdrammatizza - ed esorcizza - la morte ridendone e che mette in luce il quanto in epoche di crisi un’eredità sia in grado di risolver tutto.

Lo spettacolo, scritto da Gianni Quinto da un'idea del duo comico Tirocchi/Paniconi per la regia di Marco Simeoli, affronta con ironia e gustose battute l'eterna questione della spartizione dell'eredità.

Vecchi rancori, conflitti familiari e strampalati equivoci vengono sciorinati in un susseguirsi di inaspettate situazioni, con improvvisi cambi di tono, riflessioni grottesche sulla morte, richiami alle difficoltà dei nostri giorni, su tutte la precarietà che attanaglia i giovani.

Morta zia, la casa è mia è un’opera in cui tutto funziona alla grande: il testo di Gianni Quinto; la regia di Marco Simeoli, l’ottima e varia scenografia di Gianluca Amodio, le atmosfere - a volte “funeree” a volte brillanti - create dalle luci di Federico Millimaci, le performances – nonché la grandissima sintonia in scena - dei quattro interpreti (Daniele Derogatis, Valeria Monetti, Maurizio Paniconi, Alessandro Tirocchi). Esilaranti gli sketch con le due anziane amiche di Olga (interpretate da Alessandro Tirocchi e Maurizio Paniconi camuffati da signore sciancate e completamente “stordite”), i dialoghi sul come organizzare i funerali e lo strepitoso quasi assolo comico di Daniele Derogatis nel ruolo dello sgarbato e sciroccato agente delle pompe funebri, un personaggio che sembra quasi una fusione comica e parodistica fra il Matarazzo di Avanti! Di Billy Wilder ed il Mr beckum de Il pistolero di Don Siegel. Indimenticabile - e qua e là commovente – l’idea della voce off della zia defunta che a volte interviene per dare “istruzioni” e consigli ai quattro nipoti fino ad arrivare al finale tragicomico (in cui si congeda da loro affermando di non esser più sola - le due amiche l’hanno raggiunta nell’aldilà a causa della loro avventata decisione di prender la patente in età più che avanzata!), ma che lascia grande spazio alla speranza di una nuova vita e di un futuro costruttivo per chi rimane.        

La stagione “Campioni” del Teatro de’ Servi proseguirà poi con Prestazioni straordinarie di Michela Andreozzi (regia: Massimiliano Vado; interpreti: Cristina Vaccaro, Fabrizio Sabatucci), in scena da venerdì 30 novembre a domenica 16 dicembre 2018.

A partire da venerdì 21 dicembre si entrerà nelle mura domestiche di una famiglia un po’ strampalata con La famiglia nel pallone di Antonio Covatta e Alessandro Bonanni (regia: Fabrizio Perrone; interpreti: Antonio Covatta, Nadia Bengala, Edoardo Busterna, Raffaella Alterio, e con la partecipazione in video di Paola Delli Colli), in scena fino a domenica 6 gennaio 2019; da venerdì 11 gennaio si aprono strane società di affari con Il metodo cinese di Enrico Maria Falconi (regia: Giancarlo Fares; interpreti: Enrico Maria Falconi, Giancarlo Fares, Roberto Fazioli, Patrizio De Paolis), in scena fino a domenica 27 gennaio 2019; dal 1 febbraio, dopo il successo della scorsa stagione, a tornare  sul palcoscenico del Teatro de' Servi sarà  il giovane cast di Ho adottato mio fratello (andato in scena dal 17 ottobre al 5 novembre 2017) con Genitori in Affitto di Fabrizio Nardi, Nico Di Rienzo, Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino e Nazzareno Mattei (regia: Fabrizio Nardi; interpreti: Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Lorenza Giacometti), in scena fino a domenica 17 febbraio 2019.

Venerdì 22 febbraio sarà la volta di Call Center 3.0, scritto e diretto da Roberto D’Alessandro, interpretato da Milena Miconi, Franco Oppini, Luca Capuano, Pietro Genuardi, Karin Proia, Roberto D’Alessandro e Cecilia Taddei e che sarà in scena fino a domenica 10 marzo 2019; da venerdì 15 marzo si scopriranno gli scheletri nell’armadio con Segreti di famiglia di Enrico Luttmann (regia: Marco Maria Casazza; interpreti: Viviana Toniolo, Stefano Messina), in scena fino a domenica 31 marzo 2019) e da venerdì 5 aprile lo spettatore sarà ospite di pacchiane ville simil-hollywoodiane con Benvenuti a casa Imbrogliovic, scritto e diretto da Stefano Fabrizi ed interpretato da Daniele Graziani e Lucio Del Maso, e che sarà in scena fino a domenica 21 aprile 2019.   

A chiudere nel modo migliore la stagione 2018/2019 del Teatro de’ Servi saranno le paure e le incertezze di Un matrimonio all’Improvviso di Antonio Romano (regia: Antonio Grosso; interpreti: Carlotta Ballarini, Gaia Benassi, Laura Garofoli, Giuseppe Renzo, Antonio Romano, Martina Tonarelli), in scena da venerdì 26 aprile a domenica 12 maggio 2019, e le eroine per necessità nella San Lorenzo del ’43 di Pane, latte e lacrime di Veronica Liberale (regia: Cristiana Vaccaro; interpreti: Franco Barbero, Camilla Bianchini, Antonia di Francesco, Veronica Liberale, Francesca Pausilli, Giada Prandi, Andrea Venditti), in scena da venerdì 17 maggio a domenica 2 giugno 2019. 

 

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Ultima modifica il Domenica, 25/09/2022

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.


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