I Muri di Roma mi Parlano 2 di Betta Cianchini in scena al Monk

«Un racconto-Street Art che nasce proprio dall’incanto e dal dissacrante stupore che mi colpisce quando mi imbatto nelle scritte sui muri di Roma. Ci sono scritte che stimolano come un compendio filosofico in vernice, come una selezione a muro di ricerche sociologiche, altri spaziano da un “memento esistenziale a una massima religiosa. Ormai li studio, li ricerco, cerco la scritta giusta da intercettare per cambiare la giornata, insomma sono il mio inciampo visivo emozionale. Il mio pronto intervento psicologico stradale, il mio coach emotivo. Risparmio i soldi della strizzacervelli e mi fa bene camminare. Invito tutti voi a lasciarvi andare di fronte ai muri romani e alle loro perle di saggezza scritte, dipinte e gagliardamente e spavaldamente pronte sui muri della nostra città.
Avevano ragione Simon & Garfunkel: “the word of the prophets are written in the subway walls...”
Raccolgo le scritte, le presento, ne colgo la profondità, la solitudine, la matrice sovversiva o il sarcasmo, l’amarezza, la poesia e la restituisco, (senza sporcare!) ne sottolineo l’essenza emotiva, insomma le impacchetto in una visione / visuale tutta mia. Come non cogliere la poesia esistenziale della visione intimista e distorta a Tiburtina: “Si tutto c’ha un senso, sto contromano”.
Lo smarrimento sulla Metro B, Piramide: “Io e te quattro metri sopra il cielo, perché a tre metri stanno molta gente”.
E un plauso al genio che accanto alla scritta Lepanto, con sagace pazienza ha aggiunto “FOLE”. Le “panto-fole”. E ti senti a casa in città.
E ancora, a Vitinia un sussulto al cuore, il muro come terapia introspettiva: la sensibilità di chi a un cartello “Non sostare”, ha aggiunto, fiero paladino di uno sturm und drang nostrano: “al mondo”.
Roma, meraviglia di città. Il Trullo la sa dire bene: “Tor Bella c’ha la bamba, a chiesa c’ha i segreti, Majana c’ha la banda, er Trullo c’ha i poeti”. Er Bestia.
Chiudo normalmente il pezzo con una massima che mi ha insegnato Roma Sud: “Bisognerebbe tentare di essere felici… non fosse altro che per dare l’esempio”. Perché, un sapiente muro di Decima insegna: “La retta via esiste solo in geometria”.
“Dalla Polizia stradale alla Poesia stradale, la strada è breve”» (Betta Cianchini)
I Muri di Roma mi Parlano 2 va in scena al Monk in collaborazione con “U.G.O.” Vol 16.
U.G.O. - progetto a cura di Annalisa Dianti Cordone, Arianna Dell’Arti, Paola Michelini, Cristina Pellegrino e Cristiana Vaccaro – è un comedy show, un “contenitore” di realtà tragicomiche. Monologhi, stand up, satire, storie, pezzi sempre inediti. Sul palco si alternano interventi della durata massima di otto minuti. Un progetto aperto e “in divenire” che non smette mai di fare talent scouting. Ad ogni serata partecipano attrici e performer sempre nuove, con una “special guest” musicale. U.G.O., nato da un’idea di A. D. Cordone, A. Dell’Arti, P. Michelini, C. Pellegrino, C. Vaccaro e Francesca Staasch con la collaborazione di Betta Cianchini e Radio Rock, è l’acronimo di “unidentified gabbling object”, che letteralmente significa oggetto parlottante/farfugliante/borbottante non identificato. Ed infatti, esattamente come un U.F.O., anche la serata U.G.O. non è del tutto identificabile ed inquadrabile in “etichette” convenzionalmente - e più o meno superficialmente – precostituite.
Betta Cianchini, attrice, autrice, dialoghista e speaker di Radio Rock, è co-autrice del fortunatissimo format Dignità autonome di prostituzione (che condivide con Luciano Melchionna, regista del format medesimo)
Vincitrice del secondo premio al Festival Nazionale di Cabaret di Grottammare (AP) nel 2007, Premio Siae 2008 e Premio Golden Graal come migliore attrice con La storia di Anya (la prima storia raccontata in macchina), Premio RadioRai2 al Festival Nazionale di Cabaret di Modena (Attori di Prosak), Premio nazionale Donna Mostra Donna (2011) con Post Partum LEI, terzo posto al Festival Nazionale di Cabaret di Modena (2014), i suoi testi sono stati scelti negli incontri motivazionali nel carcere femminile di Rebibbia.
Nel novembre 2014 Roma Capitale sostiene il suo Progetto 15 storie in 15 Municipi (quindici sue storie nelle fermate metro, all’anagrafe, nei municipi, nelle strade, nei centri commerciali) e riceve il prestigioso premio nazionale alla cultura “Paolo Borsellino”.
Il suo format Ferocia - Storie di donne-Fateci smettere questo spettacolo, nel giugno 2017. è stato selezionato ed è andato in scena al Napoli Teatro Festival e, nel novembre dell’anno seguente (2018), viene scelto come spettacolo per cento ragazzi di vari istituti romani nella Sala della Lupa a Palazzo Montecitorio.
Crede nella fusione fra le arti - soprattutto fra scultura e Teatro - e nel 2018, con lo scultore Alan Bianchi, porta al Teatro India il format Un Cuore Blu. Una performance sul femminicidio - interpretata da Tiziano Panici - nella scultura di quattro metri costruita dall’artista BeeAnkee.
È ideatrice del format La notte rossa contro la violenza (referenti delle istituzioni e giornalisti leggono le sue storie e le testimonianze raccolte per le strade). Lo spettacolo Storie di donne morte ammazzate (barbarie italiana) è andato in scena per la prima volta nell’ottobre 2013 presso il Teatro Lo Spazio a Roma, nell’ambito di una maratona teatrale culminata il 13 ottobre di quell’anno con la Notte rossa contro il femminicidio, che si svolse in contemporanea in varie città d’Italia (fra cui Rieti, Napoli, Cosenza, Caserta, Udine, Milano), nonché oltreoceano (a New York ed a Los Angeles) con l’obiettivo di far focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sui drammatici temi della violenza domestica e, in generale, della violenza contro le donne.
Numerosissime le sue presenze come attrice in alcune fra le più importanti kermesse culturali.
La sua cifra ha «l’acidità ironica e corrosiva che caratterizza certe vite umane e che predilige scelte di felicità e di coraggio». «Diventata miope per esser stata dialoghista TV per lungo tempo. Molto irrequieta, agisce da "rossa" ma pensa da “mora”. A volte può sembrare bionda (è un alibi!) Il suo copione più difficile ha undici anni e si chiama Jaco». Si occupa da anni, con lo scultore BeeAnkee (al secolo Alan Bianchi) di formazione aziendale. Sostenitori della condivisione dell’incanto e della bellezza poetica come arma bianca, la loro è una «ricerca di risveglio collettivo, emozionale e soprattutto visivo. Perché la sensibilità ancora esiste. Va solo istigata!».
Il suo L’Italia è una Repubblica affondata su lavoro 3.5, vibrante, appassionato ed efficace atto d’accusa e di denuncia contro il dramma delle morti sul lavoro (le cosiddette “morti bianche”), da lei scritto ed interpretato (regia: Alan Bianchi; interpreti: Marina Pennafina, Betta Cianchini, Chiara Becchimanzi; grafica: Alessia Cianchetti; costumi: Tata; produzione: Le Funambole) è andato in scena al Rome Fringe Festival (presso La Pelanda Macro Testaccio) il 10 e 11 gennaio 2020.
La location
Il Monk nasce nel luglio del 2014 a Roma sull’area dell’ex La Palma Club - recuperando uno spazio abbandonato da molti anni - con l’obiettivo di dar vita ad un nuovo polo culturale votato alla condivisione e all’aggregazione.
Monk è un contenitore che può cambiare composizione e conformazione, scegliendone di consuete, sperimentandone di nuove; uno spazio multiforme e variegato votato alla condivisione, al benessere ed alla fruizione funzionale e consapevole dei contenuti culturali, in un “continuum” di stimoli ed esperienze, uno spazio dedicato a coloro i quali/le quali hanno voglia di produrre, condividere e avvicinarsi ad esperienze culturali, comprendendo attività specifiche per ogni fascia d’età, e con un’attenzione particolare ai più piccoli.
I contenuti proposti si rivolgono a chi è incuriosito/incuriosita dalle nuove produzioni artistiche e culturali, così come a chi ama ricercare piccoli progetti ad opera di realtà indipendenti. Musica, esposizioni d’arte, danza, teatro, letteratura, food experiences e molto altro, sono in pianta stabile nella programmazione del Monk, attraverso format innovativi e interattivi.
I Muri di Roma mi Parlano 2 di Betta Cianchini andrà in scena al Monk (via Giuseppe Mirri 35, in zona via di Portonaccio/Casal Bertone) a Roma sabato 8 febbraio 2020 alle ore 21.30.
Ultima modifica il Sabato, 24/09/2022
Alessandro Poggiani
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