“Il costruttore Solness” di Henrik Ibsen al Teatro Duse a Bologna

«Solness è terrorizzato dai giovani che picchiano alla porta e chiedono ai vecchi di farsi da parte. Ma la giovane Hilde non si preoccupa di bussare, decide di fare irruzione con un’energia sottile e implacabile: è tornata per rivendicare il suo regno di principessa. Quel castello in aria che il grande costruttore le promise dieci anni prima”. Solness si nutre della vita delle donne che lo circondano, ma quest’ultima gli sarà fatale e lo accompagnerà, amandolo, fino al bordo del precipizio. Se Solness è un costruttore, Ibsen è un perfetto architetto, in grado di edificare una casa dall’aspetto perfettamente borghese e ordinario, nelle cui intercapedini si celano principesse dimenticate, demoni e assistenti magici al servizio del padrone”. “Il giorno del giudizio, sotteso in tutta l’opera di Ibsen, trova esplicita dichiarazione finale nel momento in cui, al culmine di tre atti in costante tensione, si arriverà alla sentenza finale, una condanna inesorabile che sarà lo stesso Solness ad emettere contro sé stesso, senza pietà» (Alessandro Serra)
«È da moltissimo tempo che nutro per Solness un interesse vivissimo, paradossalmente le ragioni di questa passione stanno nella consapevolezza delle difficoltà che questo capolavoro di Ibsen può creare a chi osi metterlo in scena. È la storia di tanti assassinii: giovani che uccidono i vecchi spingendoli ad essere giovani e vecchi che uccidono sé stessi nel tentativo di raggiungere l’impossibile ardore giovanile. Una storia segnata da uno spregiudicato esercizio del potere. Cercavo un regista di grandi capacità visionarie per metterlo in scena e sono convinto di averlo trovato in Serra, che mi ha messo al centro di uno spettacolo in cui la coralità dei personaggi, che circondano Solness come in una morsa che non dà scampo, gioca un ruolo fondamentale. Il grande maestro del Teatro si dice, infatti, “orgoglioso di presentare una compagnia di giovani talenti, che si confrontano con attori di più navigata esperienza con un senso della disciplina e della dedizione, che mi fa ricordare le grandi compagnie di quel passato nel quale io ho ancorato le mie radici più profonde» (Umberto Orsini)
Dopo l’enorme successo di Copenaghen, Umberto Orsini torna in scena al Teatro Duse di Bologna, con Il costruttore Solness, dal capolavoro della maturità di Henrik Ibsen. Lo spettacolo di Alessandro Serra, prodotto dalla Compagnia Orsini e Teatro Stabile dell’Umbria, vede in scena, insieme ad Umberto Orsini, Lucia Lavia nel ruolo di Hilde, Renata Palminiello (Aline), Pietro Micci nella parte del Dottor Herdal, Chiara Degani nelle vesti di Kaja, Salvo Drago, che interpreta Ragnar, e Flavio Bonacci nel ruolo di Knut Brovik.
Presente e passato, vecchiaia, giovinezza e spregiudicate ambizioni sono al centro della vicenda in cui Umberto Orsini interpreta Solness, un anziano costruttore edile che crea la sua fortuna sulle ceneri della casa di famiglia della moglie, derubandola di ogni possibile felicità futura.
Il costruttore Solness di Henrik Ibsen (regia: Alessandro Serra; interpreti: Umberto Orsini - Solness , Lucia Lavia - Hilde -, Renata Palminiello - Aline -, Pietro Micci - Chiara Degani, Salvo Drago e Flavio Bonacci; produzione: Compagnia Orsini e Teatro Stabile dell’Umbria) rimarrà in scena al Teatro Duse di Bologna fino a domenica 19 gennaio 2020.
Ultima modifica il Sabato, 24/09/2022
Alessandro Poggiani
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