In scena Love’s Kamikaze al Teatro Tor Bella Monaca

Tel Aviv 2005: due giovani rappresentanti di due popoli, Naomi, ebrea, e Abdel, palestinese, si amano cercando di dimenticare la sporca guerra e, nello stesso tempo, analizzano le due civiltà e le diverse motivazioni che animano le due parti, toccando, ognuno dal proprio punto di vista, gli aspetti che separano i due popoli, fino alla più amara delle consapevolezze.
Interpretato da Micol Damilano e Claudio Contartese, per la regia di Mila Moretti, il testo è scritto da Mario Moretti, drammaturgo, attore e regista teatrale, animatore di alcune fra le più fertili realtà teatrali e culturali italiane come il Teatro Tordinona, Il Caffè Teatro di Piazza Navona, il Teatro in Trastevere e nel 1982, con Lorenzo Salvati, l’Accademia del Teatro dell’Orologio, dove ha ricoperto il ruolo di direttore artistico e docente di drammaturgia. Sua figlia Mila porta avanti con la stessa passione la ripresa di questo spettacolo, tristemente attuale, difendendo i Juliet and Romeo di sempre e per sempre. «Non possiamo sposarci, Naomi», sentenzierà amaramente Abdel e al gesto purificatore e idealista con cui lanciano il loro paradossale messaggio di pace: «Perché è sempre con i corpi che si scrivono le rivoluzioni!».
Love’s Kamikaze si innesta naturalmente nel fertile ceppo dell’attualità e dell’impegno civile, a dimostrazione che il teatro non racconta solo favole, ma può anche essere carne, viscere, sangue della nostra impietosa esistenza. E, soprattutto, può portare un mattone, una pietra, un granello di sabbia, per la costruzione dell’edificio della pace. «Un’utopia? Perché no? Vengano pure le utopie, se ci aiutano ad uscire per qualche tempo all’aperto, fuori dal nostro bunker quotidiano».
Ultima modifica il Mercoledì, 26/01/2022
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