Inaugurata la nuova stagione del Teatro de’ Servi

In scena Attrazioni cosmiche di Giovanna Chiarilli, regia di Marco Cavallaro.
Si parte. Indossando il casco degli astronauti (la volontà di sfuggire alla “gravità” intesa come paura di sorridere il teatro ha scelto di rappresentarla con l’immagine di un cosmonauta che sa - e vuole - guardare lontano, deciso a conoscere, ma anche a divertirsi e far divertire). Dallo spazio tutto si confonde e, nello stesso tempo, tutto appare più chiaro. Manca la gravità e la realtà - volendo citare Alberto Sordi, la si potrebbe definire «un quarto di tragico con tre quarti di comico» diventa straordinariamente equilibrata ed inattesa.
Una realtà, che, seguendo l’onda delle passate e fortunate stagioni, il Teatro de’ Servi - che nell’aprile 2017 ha compiuto sessant’anni di attività - ripropone ancora una volta, sfuggendo alla”gravità”, intesa come convinzione nel fatto che, fra l’evasione sciocca e fine a se stessa e l’approfondimento troppo serioso e retorico, esista solo un’alternativa secca. Il teatro mira alla quotidianità, con storie di finzione che tuttavia, se fossero vere, sarebbe più che credibili e verosimili. Attraverso tali storie, gli altri mondi si trasformano in altri modi di vivere (o forse di “sopravvivere”). È possibile commuoversi e soffrire senza perdere la leggerezza, un po’ come il dito di E. T. (nel celeberrimo E. T. l’extraterrestre - 1982 - di Steven Spielberg) teso verso il bambino, a rappresentare metaforicamente l’universale bisogno di contatto, di amore e di amicizia.
Ed infatti non è un caso il fatto che negli spettacoli che vengono messi in scena al Teatro de Servi l’amore (minimalista, banale o “cosmico” che sia) abbia un posto di primissimo rilievo. Senza dimenticare numerose difficoltà di altro genere: i risparmi andati in fumo e l’arte di trovare un modo per “sbarcare il lunario”, il rapporto fra genitori e figli e quello dei genitori con la scuola dei loro figli, la maternità, la perdita di una persona alla quale si voleva bene.
Del resto, andare a teatro è una scelta. Può darsi che il teatro incuta timore e rispetto, può darsi che, istintivamente, vengo considerato come un qualcosa di antico, ma il successo di pubblico della stagione 2016/2017 del Teatro de’ Servi è senz’altro rassicurante. Un teatro che mette al bando le formalità e diventa un luogo in cui lo spettatore si sente a suo agio. Un teatro rinnovato, ma mai stravolto. Comunicare e divertire con linguaggio moderno; non salire mai in cattedra per dispensare cultura, bensì fare delle domande e cercare - insieme allo spettatore - delle soluzioni, essendo convinti del fatto che il non prendersi troppo sul serio rappresenta già un primo ed importante passo.
Il consiglio viene suggerito da Marcel Proust nel suo A la recherche du temps perdu (Alla ricerca del tempo perduto): «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi». Gli occhi degli autori, dei registi degli attori, nonché degli spettatori.
Per la prima di Attrazioni cosmiche presenti in sala anche l’attore Roberto Nobile, noto presso il grande pubblico televisivo per il ruolo di Nicolò Zito, il giornalista amico di Luca Zingaretti in quasi tutti gli episodi de Il commissario Montalbano, e Jaja Fiastri, in scena al Teatro Brancaccio con il celebre Aggiungi un posto a tavola di Pietro Garinei e Sandro Giovanni dal 12 al 26 ottobre 2017.
La vita ci mette sovente alla prova. A volte, molte volte, per non dire quasi ogni giorno. Nel lavoro, nelle amicizie, nella vita privata, nella gioia e nel dolore. Tuttavia, quando la vita ci sfida in contemporaneamente su tutti i fronti, non sappiamo più “da che parte andare a parare”. Forse l’unica soluzione è quella di contare solo su noi stessi e “rimboccarci le maniche”. O forse no, perché tutti abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco. Ciò viene dimostrato dal gruppo di personaggi perduti nella frenesia - concitata, per non dire “delirante” - dei preparativi per la cena di san Silvestro. Prima ancora dei fuochi d’artificio per Capodanno, ad esplodere saranno le loro vicende personali.- Il caos regna su tutto e soltanto l’amore “cosmico” sarà in grado di salvare la festa. Una commedia che sorprende per l’abilità (merito di un ottimo testo ed anche di una squadra di attori indiavolati ed in grado di tener l’attenzione dello spettatore al massimo dal primo all’ultimo minuto) di fondere perfettamente leggerezza e malinconia, ironia e sfumature psicologiche, tematiche delicate e battute esilaranti ed acute (in molti casi degni del miglior Woody Allen). Il tutto senza mai sconfinare nella volgarità, dote tutt’altro che comune quando un intero spettacolo è incentrato su argomenti come le corna, il sesso, gli istinti primordiali e l’incapacità di “tenersi a freno”.
Attrazioni cosmiche di Giovanna Chiarilli (regia: Marco Cavallaro; scene: Salvo Manciagli; costumi: Marco Maria Della Vecchia; foto: Valerio Faccini; produzione esecutiva: Lisa Bizzotto; aiuto regia: Teresa Calabrese; interpreti: Marco Cavallaro, Maria Chiara Centorami, Marco Maria Della Vecchia, Ramona Gargano, Maria Lauria, Marzia Verdecchi) rimarrà in scena al Teatro de’ Servi fino a domenica 15 ottobre 2017.
La stagione proseguirà con Ho adottato mio fratello (in scena da martedì 17 ottobre a domenica 5 novembre 2017) di Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino, Nazzareno Mattei (regia: Toni Fornari; interpreti: Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino).
Ultima modifica il Lunedì, 26/09/2022
Alessandro Poggiani
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