Con il Patrocinio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

Il mito della caverna di Platone permette di comprendere il modo in cui il filosofo percepisce il Mondo. Una relazione fra l’elemento fisico e il mondo delle idee che dà luogo ad una realtà piena di luci ed ombre. Da una parte troviamo la realtà per com’è, dall’altra ci troviamo di fronte ad una simulazione della stessa dove le nostre credenze e le nostre illusioni sono le protagoniste principali.

Nel mito vengono presentati alcuni uomini che fin dalla nascita sono incatenati nelle profondità di una caverna, della quale possono vedere solo una parete. Tuttavia, alle loro spalle, vi è un muro e poco più lontano un falò. Fra il muro ed il falò ci sono uomini che portano degli oggetti. Grazie al fuoco, le ombre degli oggetti vengono proiettate sulla parete e gli uomini incatenati possono vederle.

Gli uomini imprigionati ed incatenati nella caverna avevano visto sempre e solo questo fin dalla loro nascita, dunque non avevano altri bisogni, né la curiosità di voltarsi e verificare cosa riflettesse quelle ombre. Tuttavia, si trattava di una realtà ingannevole, artificiale. Quelle ombre li distraevano dalla verità. Nonostante ciò, uno di loro ebbe il coraggio di voltarsi e vedere oltre.

Lo spettacolo, ideato da Manfredi Gelmetti con la collaborazione di Paolo Monaldi, racconta il mito attraverso il flamenco e la musica dal vivo, abbracciando sonorità, ritmi ed evocando immagini che inducono ad una riflessione: molte delle nostre verità assolute le abbiamo fatte nostre senza fermarci a metterle in discussione, senza chiederci se il Mondo sia lontano o vicino dall’essere così come lo dipingiamo.

Forse per via della nostra condizione di umani, non possiamo fare a meno di questo mondo fatto di ombre, ma possiamo fare uno sforzo per renderle più nitide in virtù del percorso di crescita che ogni uomo/donna è in grado di compiere se venisse liberato dalle sue catene, anche a costo della propria vita.

La Caverna di Platone, spettacolo di Manfredi Gelmetti - danza e mise en scène: M. Gelmetti; chitarre: Francesca Turchetti; voce: Serena Bagozzi; percussioni: Paolo Monaldi; sax: Andrea Leonardi; progetto musicale: Manfredi Gelmetti, Paolo Monaldi, Francesca Turchetti Perle; luci: Ettore Bianco; costumi: Giulia Pagliarulo, Daniele Ucciero; make up: Simone Vedecchia; comunicazione: Gabriella Impallomeni; fotografia: Emanuele Ruccolo; grafica: Giuseppe Perone; produzione: pErLe - Rassegna di Musica e Danza  -, con il patrocinio di Oficina Cultural Embajada de España, sarà in scena al Teatro Tordinona venerdì 9 giugno 2023.