“La cena aziendale” al Teatro Trastevere. Intervista a Adriano Bennicelli e Leonardo Buttaroni

La cena aziendale si svolge in una ditta che sta attraversando il periodo di crisi più grave mai vissuto nel corso della sua intera storia. Come è nata l’idea di scrivere e mettere in scena una pièce di questo tipo?
A. Bennicelli: Dobbiamo l’idea ad Alessia De Bortoli, che nello spettacolo interpreta la zelante Costanza, ma che nella vita affronta quotidianamente queste situazioni lavorative complesse, tanto da parlarmene e propormi di farne una narrazione divertente. Mi sembrava un tema molto attuale, come abbiamo scritto nella sinossi… Occhio, la società è in crisi. E non solo quella che vende piante tropicali…
Esistono riferimenti, connessioni, differenze e/o analogie con altre tue opere? Penso ad esempio alla bellissima Radice di due, andata in scena al Trastevere nel novembre 2018 (con la regia di Marco Zordan e le magnifiche performances di Viviana Colais e Luca Basile) facendo registrare ogni sera meritatissimi en plein di pubblico.
A. B.: Di Radice parlo sempre volentieri perché è stata una delle prime cose che ho scritto ed è largamente autobiografico, ci sono dentro le donne importanti della mia vita, compresa la più importante. Poi affronta temi intimi, le relazioni a due. Nella Cena è tutto il contrario, situazioni vissute per sentito dire che appartengono molto alla sfera sociale e politica. In comune spero ci sia la scrittura, che mi piace immaginare riconoscibile dal pubblico, piena di situazioni seriamente comiche. Lo considero un teatro pop che, come dice Ivano Fossati della sua musica, ripropone all’infinito cose dette e ridette ma facendole passare per inventate sul momento.
L’opera affronta l’argomento delle tensioni che si creano - fino a sconfinare in veri e propri attriti e frizioni - in un ambiente ristretto, nella fattispecie degli uffici di un’azienda. Qual è il sottotesto dello spettacolo? Cosa viene mostrato chiaramente cosa, invece, viene lasciato allo spettatore/spettatrice ed al suo “legger fra le righe”? A questo proposito, quali sono state le principali scelte di regia?
A. B.: Le tensioni sono una fonte di spunto interminabile, parlano della complessità delle relazioni tra le persone, che sono quello che l’uomo incontra le poche volte che non pensa a se stesso. In questo sono estremamente positive. Sovente l’arte, quando non parla d’amore, parla di morte. In mezzo ci sono le tensioni, cioè tutto quello che si muove tra l’amore e la morte. La cena aziendale è un classico lavoro corale, abbiamo voluto creare sette personaggi differenti, ognuno caratterizzato per sottrazione rispetto all’altro. Per scrivere fra le righe e al contempo farsi capire bisogna essere molto bravi. Speriamo di esserci riusciti almeno in parte. In questo, aver voluto lavorare con Leonardo è stata più di una speranza. Lui è fra quelli bravi.
L. Buttaroni: Se si vuole trovare un sottotesto in questa commedia, si può guardare o immaginare qualsiasi situazione catastrofica dove ognuno pensa alla propria sopravvivenza. Le persone si trasformano e si rivelano per quello che veramente sono, inasprendo rapporti, fino ad arrivare al paradossale. A livello registico ho giocato proprio su questo, sul paradossale, portando agli estremi i caratteri di ogni personaggio, giocando sugli stereotipi rendendo ogni personaggio una lente di ingrandimento di ogni impiegato che si può incontrare in ufficio. In questa tragedia comica troviamo il divertimento nel classico costume italiano, si ride delle disgrazie altrui.
Non mi rimane che ringraziarvi per la vostra gentilezza e disponibilità. Merda per le prossime repliche!
A. B.: La gentilezza e la disponibilità sono tutte dalla vostra parte, di chi del teatro parla con tanta attenzione e passione… grazie!
La cena aziendale di Adriano Bennicelli (da un’idea di Alessia De Bortoli; regia: Leonardo Buttaroni; interpreti: Alessia De Bortoli, Ilario Crudetti, Marco Landola, Ilaria Mariotti, Emiliano Pandolfi, Alessandro Bevilacqua, Christian Galizia; scene: Paolo Carbone) rimarrà in scena al Teatro Trastevere fino a domenica 2 giugno 2019.
Ultima modifica il Domenica, 25/09/2022
Alessandro Poggiani
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