“La Governante” di Vitaliano Brancati al Teatro Quirino

«Il nostro allestimento rispetta assolutamente non soltanto il testo di Brancati ma lo stesso copione originale. Le tematiche coraggiosamente affrontate negli anni Cinquanta dall’autore siciliano sono tutte contemporanee ed attuali. A cominciare dal tema dell’omosessualità che costò, tra gli altri, a Vitaliano Brancati un lunghissimo periodo italiano di censura. In realtà l’omosessualità non è l’unica tematica scottante trattata da Brancati. Ma già questa, da sola, rappresentò un ostacolo complicatissimo per la messa in scena del testo. E, come sempre, dietro la censura si cela la paura del diverso e delle diversità. Per cui il tema stesso non è che una delle tante diversità che certa morale ha paurosamente combattuto» (Guglielmo Ferro)
La commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. La scusa ufficiale era quella del tema – all’epoca scottante - dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che «la sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne». Tuttavia, sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa.
Vitaliano Brancati (autore di libri quali L’amico del vincitore, Singolare avventura di viaggio, Gli anni perduti, Don Giovanni in Sicilia, Il bell’Antonio e Paolo il caldo, di opere teatrali come Fedor, Everest, Piave e Don Giovanni involontario, e di sceneggiature di film come La bella addormentata di Luigi Chiarini, Don Cesare di Bazan - conosciuto anche con il titolo La lama del giustiziere - di Riccardo Freda, Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli, Anni difficili, È più facile che un cammello…, Signori in carrozza!, Anni facili, La patente - episodio di Questa è la vita - e L’arte di arrangiarsi, tutti diretti da Luigi Zampa, Fabiola e Altri tempi, entrambi diretti da Alessandro Blasetti,L’edera e Tre storie proibite di Augusto Genina, Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli, Buon viaggio, pover’uomo di Giorgio Pastina, Viaggio in Italia e Dov’è la libertà? di Roberto Rossellini, L’uomo, la bestia e la virtù di Steno, Orient Express di Carlo Ludovico Bragaglia e Vacanze d’amore di Jean-Paul le Chanois) morì a Torino nel 1954 all’età di soli quarantasette anni.
La Governante è andata in scena per la prima volta a Parigi nove anni dopo. Per poterla presentare in Italia, la vedova di Brancati - la grande Anna Proclemer - ha dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa Anna Proclemer e un altrettanto grande Gianrico Tedeschi nel ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi, già noto drammaturgo ed alla sua prima prova come regista. Questa commedia è stata interpretata più volte dalla Proclemer con Tedeschi, e poi, nel 1984, da Carla Gravina e Turi Ferro per la regia di Luigi Squarzina.
La vicenda de La Governante è incentrata su Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca - Leopoldo - ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti come un modello d’integrità. Pertanto vive segretamente la suaomosessualità, una «colpa» a cui si aggiunge quella di aver attribuito le proprie tendenze ad una giovane cameriera dei Platania, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud. Un peccato che la governante deciderà di espiare con una drammatica decisione.
La Governante di Vitaliano Brancati (regia: Guglielmo Ferro; scene: Salvo Manciagli; costumi: Dora Argento; musiche: Massimiliano Pace; interpreti e personaggi: Ornella Muti - Caterina Leher, Enrico Guarneri - Leopoldo Platania -, Rosario Minardi - Bonivaglia -, Nadia De Luca - Iana -, Rosario Marco Amato - Enrico, il figlio di Leopoldo -, Caterina Milicchio - Elena, la moglie di Enrico -, Turi Giordano- il portiere -, Naike Rivelli - Francesca; produzione: Corte Arcana/Isola Trovat) rimarrà in scena al Teatro Quirino fino a domenica 17 marzo 2019.
Ultima modifica il Domenica, 25/09/2022
Alessandro Poggiani
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