La versione ufficiale di Paolo Maria Congi al Teatro Trastevere

«Il falso non è solo una mistificazione della realtà, ma è un tradimento costante del nostro sentimento umano, una negazione continua delle proprie responsabilità, una forma di interazione sociale assecondata dalla società che ci circonda: accettiamo di essere falsi e accettiamo le falsità come strumento di comunicazione. Prendendo spunto dal romanzo di Conrad Sotto gli occhi dell’Occidente, il testo parte da un presupposto semplice: se è giusto o sbagliato uccidere un ministro reputato un criminale. Da qui siamo partiti, per arrivare alle conclusioni più intime e personali dei personaggi fino all’ultimo» (Paolo Maria Congi)
Due amici si incontrano dopo quindici anni, ognuno nel momento più difficile della propria vita. Flavio e Dino sono due giornalisti, diversi per idee e condizione sociale, ma la loro storia è intrecciata, fatta di amore e odio, di amicizia e invidia, come dei bambini che giocano alla guerra e al massacro. Il mondo del giornalismo è feroce, senza scrupoli, a volte basta creare una voce che la notizia diventa realtà, altre volte non serve nemmeno agire per farsi ascoltare. Il mondo che viviamo è chiuso, fatto di muri, cosa fa notizia? E perché? Può la morte di un ministro scatenare la rivoluzione? O è solo un’altra bugia in mezzo alla marea che ci travolge?
La versione ufficiale. Uno studio di Paolo Maria Congi - regia: Benedetta Cassio, P. M. Congi; interpreti: Mauro Tiberi, P. M. Congi; produzione: Versus-Progetto Goldstein - rimarrà in scena al Teatro Trastevere fino a domenica 19 febbraio 2023.
Ultima modifica il Sabato, 18/02/2023
Alessandro Poggiani
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