Nuoce gravemente alla salute di Alessandra Silipo debutta al Teatro Trastevere

«Sono 3752 e mi rendo conto di quanto questo sia complicato. Tornare ad essere 1. Come tutti voi» (da Nuoce gravemente alla salute)
«Una commedia irrazionale. Una giostra irrisoria, vorace e vorticosa. Un assurdo condominio dove sono concentrati i mali di una società sconclusionata. Personaggi inconsapevoli, vittime e carnefici di se stessi e degli altri e di una popolarità famelica. Una surreale ricerca del proprio posto nel mondo ignorando più o meno volutamente il rantolo agonico dell'umanità» (Alessandra Silipo)
Una irrisoria critica al mondo contemporaneo. Un’amara e beffarda analisi di alcuni fra i mali che infettano la società affliggendo l'ignaro uomo contemporaneo nel suo affannato percorso alla ricerca di un posto nel mondo, di un modo per tornare ad essere un individuo, una persona. L'uomo, che risulta inadatto a qualunque ruolo la società gli imponga, s’impegna, lotta, produce e asseconda per non soccombere al circo comunicativo e relazionale in cui, suo malgrado, è costretto ad agire, finendo per alimentarlo, sostenerlo e diventarne parte integrante. Un girotondo di ambienti in cui il vuoto si veste di una strisciante e spietata ironia ed in cui i personaggi agiscono inconsapevoli delle proprie manie, lasciandosi dominare da una vita che, di fatto, è priva di significato, in una vorticosa girandola di colloqui e rapporti superficiali. L'unica opportunità per sentirsi in qualche modo considerati e “realizzati” in qualche modo diventa essere parte del seguitissimo (e totalmente demenziale) talent Un Talent nell'Arena come gladiatore che lotta per sopravvivere alle preferenze del pubblico o come imperatore che ha il potere di decidere di un destino. Chi siano veramente tali personaggi non è dato sapere. Così come non sapremo mai chi siano veramente le persone che incontriamo o che abitano vicino a noi. Quello che riconosciamo sono le loro manifeste manie, un eccessivo attaccamento a qualcosa, una dipendenza da tutto ciò che allontana l'uno dall'altro. Personaggi connessi fra loro solo nelle malattie e nelle comuni ossessioni, ma profondamente disconnessi anche da loro stessi. Alla continua ricerca di qualcosa o qualcuno da idolatrare per riuscire a dimostrare al mondo la loro importanza, la loro opinione.
E mentre loro si addentrano in tale assurda e vorace giostra, ignorano - a volte volutamente, altre volte in modo del tutto inconsapevole e superficiale - l’agonico rantolo dell’umanità
Una commedia surreale - e nello stesso tempo terribilmente vera - che sbeffeggia una società infettata da virus ingestibili (la popolarità famelica, l'incapacità di assumersi la responsabilità di fallimenti e/o decisioni, il disinteresse, il razzismo, la vanità, la disattenzione, la lamentela gratuita, i luoghi comuni, la teledipendenza, l'avidità, la presunzione, il consumismo) coinvolgendo lo spettatore in questa “danza macabra” dal primo fino all’ultimo minuto delle due ore circa di spettacolo.
Eccellenti performances delle quattro attrici (Alessandra Silipo, Sara Poledrelli, Bianca Mei, Antilena Nicolizas) e dei due attori (Simone Balletti e Luigi Budel), che reggono a meraviglia uno spettacolo dal ritmo a volte indiavolato, e dando vita a ritratti psicologici molto convincenti, ricchi di dettagli, sfumature e sottigliezze.
Magnifiche e veramente azzeccate le musiche originali di Samuel Desideri (in apertura e chiusura di spettacolo, ed in alcune scene di "passaggio"), che, in un certo qual modo, diventano a tutti gli effetti un settimo personaggio.
Nuoce gravemente alla salute di Alessandra Silipo (regia: A. Silipo; aiuto regia e costumi: Francesca Grusvaldi; interpreti: Simone Balletti, Sara Poledrelli, Bianca Mei, A. Silipo, Antilena Nicolizas, Luigi Budel; musiche: Samuel Desideri; disegno luci: Luca Pastore) rimarrà in scena al Teatro Trastevere fino a domenica 16 febbraio 2020.
Ultima modifica il Sabato, 24/09/2022
Alessandro Poggiani
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