Scomodi e sconvenienti di Emiliano Metalli al Teatro Spazio 18B

Scomodi e sconvenienti di Emiliano Metalli al Teatro Spazio 18B
Debutterà in prima assoluta giovedì 12 maggio 2022 alle ore 20.30 al Teatro Spazio 18B - via Rosa Raimondi Garibaldi 18b, in zona Garbatella - lo spettacolo di Emiliano Metalli “Scomodi e sconvenienti, ossia fine inopportuna di una relazione sconveniente”, regia di Orazio Rotolo Schifone ed interpretato da Francesco di Raimondo, Matteo Santorum e O. Rotolo Schifone

In scena in prima assoluta dal 12 al 22 maggio al Teatro Spazio 18B, SCOMODI E SCONVENIENTI ossia Fine inopportuna di una relazione sconveniente, spettacolo di Emiliano Metalli, diretto da Orazio Rotolo Schifone.

Tutto comincia per caso, forse. Un incontro fatale, complice il silenzio del fiume che scorre sonnolento e segreto lungo gli argini boschivi della capitale. Boschivi e nascosti agli occhi indiscreti: luoghi di battuage come molti altri per avventure effimere ed impronunciabili. Oppure un’occasione di lavoro, forse. Ida cuce la storia di Armando e Giuseppe, come fosse un abito interminabile, e il pubblico la osserva tramite i suoi occhi e le sue parole. Una storia di persone “scomode” e “sconvenienti” per la società italiana del secondo dopoguerra, ancora troppo stretta nei lacci del condizionamento totalitario. Per questo la sua fine, per quanto inopportuna, è comunque preferibile.

Scomodi e sconvenienti vuole restituire voce e dignità a tutte quelle persone realmente esistite che, vittime innocenti della società, sono state dimenticate solo perché avevano scelto una strada diversa dalle regole dei cosiddetti “benpensanti”.

Un cast giovane e pieno di talento, una vicenda dimenticata che deve esser riportata alla luce e la lotta contro ogni forma di violenza: questo il motivo per cui Scomodi e sconvenienti è uno spettacolo da non perdere.

La storia è incentrata, in maniera libera e romanzata, sulla alla figura di Ermanno Randi: un giovane attore omosessuale ucciso dal suo compagno. Siamo all'inizio degli anni Cinquanta e la stampa ne parlò in maniera denigratoria, fino a cancellarne il nome. La vicenda parte dalla conoscenza fra i due, mettendo in luce i chiaroscuri di entrambi i caratteri e le contraddizioni di uno stile di vita omosessuale oggi dimenticato, con tutte le difficoltà del vivere in famiglia e in società, ma anche con i momenti di divertimento e di alternativa a regole e leggi troppo strette. Accanto ai due si narra anche la storia di un loro amico, reale testimone dei fatti fra i due, dallo spirito transgender ante litteram, recuperando le mitiche figure dell* prim* transessuali (ad esempio Coccinelle) che negli anni Cinquanta scandalizzavano i perbenisti e affascinavano la “Dolce Vita” romana.  Il testo, partendo dal finale tragico, si rivela tramite flashback e riflessioni dei tre protagonisti, con toni da noir.

«Scomodi e sconvenienti mi è arrivato inaspettatamente e, come tutte le cose che arrivano all’improvviso, ha colonizzato la mia testa impedendomi di pensare ad altro per lungo tempo e tutt’ora è tema ricorrente dei miei soliloqui mentali», annota Orazio Rotolo Schifone. «L’immaginario che si sta definendo è contaminato, a momenti distopico ma anche a tratti molto aderente all’atmosfera anni Cinquanta in cui il dramma è ambientato. La storia di Ermanno Randi è strettamente collegata al cinema italiano degli anni Quaranta/Cinquanta e ai suoi maggiori esponenti, in primis Anna Magnani che lo notò tra i ballerini della propria compagnia e lo fece recitare in quella di Nino Taranto come attore di rivista, poi il cinema arrivando ai film I fuorilegge di Aldo Vergano, Enrico Caruso di Gentilomo con Gina Lollobrigida e Lebbra bianca con Sophia Loren, da lì il successo e la consacrazione, seppur poco durevole, a divo. Voglio giocare molto sulla relazione parallela, propria dei tre personaggi, tra il mondo interno, fatto di utopie, giochi e quotidianità e il mondo esterno, quello della società che lo aveva portato in alto, ormai nemica numero uno, quasi personificata, un buio condizionante all’interno del quale la luce dei tre brilla sempre più fioca, fino a soccombere».

Lo spettacolo è patrocinato dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma, in occasione della Giornata mondiale contro l'omolesbobitransfobia.

 

Scomodi e sconvenienti, ossia fine inopportuna di una relazione sconveniente di Emiliano Metalli - regia: Orazio Rotolo Schifone; aiuto regia: Rebecca Righetti; interpreti: Francesco di Raimondo, Matteo Santorum e O. Rotolo Schifone; costumi: Simone Natali - rimarrà in scena al Teatro Spazio 18B fino a domenica 22 maggio 2022 (da giovedì 12 a sabato 14 e da giovedì 19 a sabato 21, ore 20.30; domenica 15 e domenica 22 maggio, ore 18.00.

Letto 554 volte

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.