Se ne va Carla Fracci, la signora della danza

Carla Fracci con Rudolf Nureyev negli anni Sessanta Carla Fracci con Rudolf Nureyev negli anni Sessanta
È morta a Milano all’età di ottantaquattro anni la grande étoile interprete di balletti quali “Giselle”, “Il lago dei cigni”, “Coppelia”, “Romeo e Giulietta”, “Lo schiaccianoci”, “Francesca da Rimini” e molti altri

Nata a Milano nell’agosto 1936, Carolina Fracci - meglio nota come Carla - studia danza alla scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano dal 1946.

A dodici anni il suo incontro con la grande Margot Fonteyn (1919-1991) facendo la comparsa in La bella addormentata e comprende appieno il significato e la poesia dello studio della danza.

Si diploma nel ’54 e debutta nella Cenerentola alla Scala di Milano; nel ’58 diventa prima ballerina.

Negli anni successivi fa parte del corpo di ballo di varie compagnie straniere: Il London Festival Ballet, il Sadler’s Wells Ballet (l’attuale Royal Ballet), il Royal Swedish Ballet e lo Stuttgart Ballet, e, dal ’67, l’American Ballet Theatre.

Alla fine degli anni Ottanta è direttrice del corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, nel ’96-97 dell’Arena di Verona, e, dal 2000 al 2010, del Teatro dell’Opera di Roma.

Artista straordinaria celebre in tutto il mondo, pietra miliare nella storia della danza, ha segnato un’innovazione verso una maniera di interpretare il personaggio, con più sensibilità e profondità sia nei ruoli drammatici sia in quelli più leggeri o romantici.

È stata interprete dei balletti Giulietta e Romeo, Coppelia, Francesca da Rimini, Medea, Il lago dei cigni, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Concerto Barocco, Il fiore di pietra e, fra i suoi preferiti Giselle; da quest’ultimo, danzato con Erik Bruhn (1928-1986), fu tratto il film omonimo del 1969.

Ha danzato con ballerini quali Mikhail Baryshnikov, Vladimir Vasiliev, Roberto Bolle, Henning Kronstam,  Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, ed il grande Rudolf Nureyev (1938-1993) incontrato nel ’63 e con il quale avvierà un sodalizio artistico che, nel corso d circa vent’anni, produrrà grandissime performances. Regista di quasi tutte le sue interpretazioni il marito Beppe Menegatti, con il quale propone edizioni di balletti meno conosciuti e nuove creazioni.

Nel ’73 Eugenio Montale le dedica la poesia La danzatrice stanca, inserita nel Diario del ’71 e del ’72, pubblicato nel 1973.

Nel 1982 partecipa alla miniserie televisiva Verdi, in cui interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, la moglie di Giuseppe Verdi.

Dal 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e, nel 2015, ambasciatrice Expo.

Nel 2013 è uscita la sua autobiografia, intitolata Passo dopo passo (Arnoldo Mondadori Editore), a cura di Enrico Rotelli. Tre anni dopo ha firmato la prefazione del libro Ballerina (Giunti) di Roberto Balocchi.

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Ultima modifica il Mercoledì, 21/09/2022

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.