Shakespeare in plexiglass di Annabella Calabrese al Teatro Trastevere

Shakespeare in plexiglass di Annabella Calabrese al Teatro Trastevere
Debutterà venerdì 6 novembre 2020 al Teatro Trastevere lo spettacolo di Annabella Calabrese “Shakespeare in plexiglass”, regia di A. Calabrese ed interpretato da A. Calabrese e Giovanna Cappuccio.

«Anne: “Rassegniamoci Beth, il Teatro è morto”. Beth: “Non essere sciocca Anne, il Teatro non può morire!”» (da Shakespeare in plexiglass)

«Mai come nel periodo di lockdown imposto dal Covid-19 il mondo si è reso conto dell’importanza degli artisti. Come sarebbero stati i mesi trascorsi in casa senza libri, film, spettacoli teatrali, musei interattivi…insomma senza artisti? Eppure sono proprio gli artisti a vertere in una situazione di estrema crisi causata dai grandi danni provocati dal Covid19 e dalle conseguenti difficoltà per il mantenimento del distanziamento sociale.  Anne e Beth rappresentano due facce della stessa medaglia, sono un po’ come Vladimiro ed Estragone del celebre “Aspettando Godot” di Beckett, solo che loro non aspettano una fantomatica entità, bensì la possibilità di tornare a fare quello che è il loro lavoro, ma che forse è anche più di questo: è il sangue che scorre nelle loro vene, ciò che le tiene in vita. Shakespeare in Plexiglass è un divertente botta e risposta di circa un’ora e mezza, durante il quale il pubblico passa dall’immedesimarsi nel lockdown di una delle protagoniste, a versare lacrime per la sciagurata morte di Mercuzio che urla “La peste, la peste alle vostre famiglie!”. Ed è tra paragoni tra l’epoca Shakespeariana (anche lui rinchiuso per ben un anno e mezzo a causa della peste) e divertenti aneddoti sui mesi trascorsi in casa durante la tragedia che ci ha tutti colpiti, che Anne e Beth ricominciano pian piano a sperare, fino ad arrivare alla conclusione che non possono arrendersi, e che devono continuare a far sorridere e a commuovere il pubblico nonostante tutte le difficoltà che potranno incontrare sul loro cammino» (Annabella Calabrese)

Due attrici, una parete di plexiglass e un intero repertorio Shakespeariano da mettere in scena mantenendo la distanza di sicurezza. Riusciranno nella loro missione?

William Shakespeare è uno degli autori più amati di sempre: ma come si fa a metterlo in scena se gli attori non possono più toccarsi e devono mantenere le distanze? Bisogna rassegnarsi e rinunciare alla bellezza di opere come Romeo e Giulietta, Sogno di una notte di mezza estate o La bisbetica domata? Non è di questo parere la dolce e ingenua Beth, che pur di non rassegnarsi alla morte del Teatro cerca di convincere ad andare in scena, pur mantenendo tutte le precauzioni del caso, la sua collega e amica, nonché regista, Anne. Sebbene il pessimismo cosmico di Anne sia in netta contrapposizione con la positività e il desiderio di riaprirsi verso il futuro di Beth, la seconda riuscirà nel suo intento, così che le due attrici, pur di mettere in scena il loro autore preferito, daranno vita ad esilaranti tentativi di interpretazione dei grandi classici nei quali le stesse vestiranno i panni di gran parte dei personaggi Shakespeariani, uno dopo l’altro, mantenendo la “distanza di sicurezza” e separate da pareti di plexiglass, mascherine, guanti, caschi con visiere e quant’altro. I controsensi dell’epoca contemporanea porteranno alla creazione di esilaranti reinterpretazioni di personaggi classici, incredibilmente attuali, che sorprenderanno e divertiranno il pubblico, ma anche a suggestivi momenti poetici e riflessivi. Alla fine di questo excursus Anne e Beth ritroveranno nel teatro classico molte similitudini con il presente, dando risposta a molti dei dubbi creati dagli importanti avvenimenti che hanno sconvolto la nostra realtà negli ultimi mesi e lasciando un messaggio finale di speranza e di rinascita.

 

Shakespeare in plexiglass di Annabella Calabrese (regia: A. Calabrese; aiuto regia: Pia Lavinia Nicol Calabrese; interpreti: A. Calabrese, Giovanna Cappuccio; light designer: Daniele Esposito; oggetti di scena: Leonardo D’Angelo) rimarrà in scena al Teatro Trastevere fino a domenica 8 novembre 2020.

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Ultima modifica il Giovedì, 22/09/2022

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.