Testimone d’accusa di Agatha Christie al Teatro Quirino

«Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è Il matrimonio di Figaro di Beaumarchais, secondo altri è L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: Testimone d’accusa di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla “perfezione” del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto - la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in Trappola per topi, più che in Dieci piccoli indiani questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Giorgio Ferrara, un grande e carismatico attore in genere prestato alle grandi direzioni di Festival e teatri, Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri nove attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà - con il particolare ticchettio - tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ’53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto. Buoni brividi a tutti!» (Geppy Gleijeses)
Testimone d’accusa di Agatha Christie - traduzione: Edoardo Erba; regia: Geppy Gleijeses; aiuto regia: Norma Martelli; interpreti e personaggi: Vanessa Gravina (Roamine Heilger), Giulio Corso (Leonard Vole), Giorgio Ferrara (Sir Wilfrid Robarts), Yaser Mohamed (l’avvocato Myers, pubblico ministero), Antonio Tallura (l’avvocato Mayhew), Sergio Mancinelli (il giudice Wainwright), Bruno Crucitti (Carter, il segretario di Sir Wilfrid / il dottor Wyatt, medico legale), Paola Sambo (Janet MacKenzie, la governante), Michele Demaria (l’ispettore Hearne / il cancelliere), Erika Puddu (Greta, la dattilografa di Sir Wilfrid / l’altra donna), Lorenzo Vanità (l’uscere); scene: Roberto Crea; costumi: Chiara Donato; musiche: Matteo d’Amico; artigiano della luce: Luigi Ascione -, già portata al cinema con il capolavoro omonimo del 1957 - titolo originale: Witness for the Prosecution; regia: Billy Wilder; soggetto: dal racconto omonimo di Agatha Christie; sceneggiatura: B. Wilder; fotografia: Russel Harlan; musiche: Matty Malneck, Ralph Arthur Robert; scenografia: Alexandre Trauner; costumi: Edith Head; montaggio: Daniel Mandell; interpreti e personaggi: Marlene Dietrich (Christine Vole), Charles Laughton (Sir Wilfrid Robarts), Tyrone Power (Leonard Vole), Elsa Lanchester (Miss Plimsoll), John Williams (Broganmoore), Henry Daniell (Mayhew), Ian Wolfe (Carter), Torin Thatcher (Mr. Meyers), Norma Varden (Mrs. Emily Jane French), Una O’ Connor (Janet MacKenzie), Francis Compton (il giudice), Philip Tonge (l’ispettore Hearne), Ruta Lee (Diana); produttore: Arthur Hornblow Jr.; produttore esecutivo: Edward Small; casa di produzione: Edward Small Production; distribuzione in Italia: Dear; durata: 116’; prima proiezione pubblica: febbraio 1957 -, rimarrà in scena al Teatro Quirino fino a domenica 29 gennaio 2023 (orario: dal martedì al venerdì, ore 21.00; sabato, ore 17.00 e 21.00; domenica, ore 17.00).
Ultima modifica il Martedì, 24/01/2023
Alessandro Poggiani
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