Un borghese piccolo piccolo di Vincenzo Cerami al Teatro Duse a Bologna

Massimo Dapporto in scena al Teatro Duse di Bologna con Un borghese piccolo piccolo, tratto dal libro omonimo (1975) di Vincenzo Cerami, e portato al cinema nel ’77 con il capolavoro diretto da Mario Monicelli ed interpretato da Alberto Sordi.
Giovanni e Amalia discutono di come il loro figlio Mario, neodiplomato ragioniere, potrà trovare un lavoro. Giovanni apprende che ci sarà un concorso per milleduecento nuovi posti nello stesso ministero in cui lavora e decide di iscrivere Mario al test. Sapendo però che il figlio non sarà in grado di superare la selezione, Giovanni chiede al capoufficio se può favorirlo. Il dirigente gli spiega che può aiutare Mario nella prova orale ma non in quella scritta. Vedendo Giovanni abbattuto, il capoufficio gli chiede allora se sia disposto ad entrare nella Massoneria, in modo da poter conoscere in anticipo le domande test, usufruendo dei vantaggi che godono i membri della loggia. Giovanni accetta, entra nella Massoneria e, qualche settimana prima del concorso, ottiene dal capoufficio le risposte dell'esame, che fa imparare a memoria a Mario. Il giorno del concorso, mentre padre e figlio stanno per entrare al ministero, una banda di rapinatori in fuga spara e colpisce accidentalmente Mario, che muore. Amalia, per il dolore della morte del figlio, si ammala. Giovanni si abitua al nuovo modo di vivere, ma un giorno, quando si reca in questura per vedere i sospettati, riconosce l'assassino del figlio, tuttavia non dice niente e l’assassino viene rilasciato. Giovanni decide quindi di seguirlo e catturarlo, per portarlo nella sua baracca vicino al lago dove lo tortura per giorni, fino a provocarne la morte. Nei giorni seguenti Giovanni va in pensione, ma proprio lo stesso giorno dell'agognato traguardo, muore anche la moglie Amalia. Dopo i funerali, Giovanni seppellisce l'assassino, per tornare alla vita di sempre.
Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi, è un ritratto di agghiacciante attualità, contraddistinto dalle tinte grottesche che si ritrovano anche nell’adattamento teatrale e nella regia firmate da Fabrizio Coniglio. Ad accompagnare lo spettacolo le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani, che fanno da contrappunto alla straordinaria performance di Massimo Dapporto, in grado di rendere il ridicolo e il tragico allo stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi.
In scena va una tragicommedia terribilmente attuale che, nella prima parte dello spettacolo, regala momenti di comicità a tratti esilarante, per poi aprire un’amara riflessione sul costume italico e sulle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica nel nostro Paese.
Al centro della storia le umili aspirazioni del protagonista Giovanni Vivaldi, un borghese di provincia che lavora al ministero ed il cui più grande desiderio è quello di sistemare il figlio Mario proprio in quel ministero in cui lavora da oltre trent’anni. Da qui l’inizio di una disperata ricerca della “scorciatoia” all’italiana - in questo caso rappresentata dalla massoneria - per garantire un futuro al figlio.
Il desiderio di aggirare le regole per raggiungere il suo obiettivo appare subito connaturato all’animo del protagonista, che diventa simbolo del cittadino italiano medio. La raccomandazione è avvertita come necessaria per sopravvivere in una società che in fondo non crede più nella possibilità di essere “tutti uguali di fronte alla legge” e di soddisfare le aspirazioni di successo senza ricorrere a sotterfugi e favoritismi.
Un borghese piccolo piccolo di Vincenzo Cerami (adattamento:Fabrizio Coniglio, dal libro omonimo di V. Cerami; regia: F. Coniglio; interpreti: Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano, Federico Rubino; musiche originali: Nicola Piovani; costumi: Sandra Cardini; scene: Gaspare De Pascali; luci: Valerio Peroni; produzione: Pietro Mezzasoma) rimarrà in scena al Teatro Duse di Bologna fino a domenica 15 dicembre 2019.
Ultima modifica il Sabato, 24/09/2022
Alessandro Poggiani
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