Minecraft, dal 2009 non conta dove vuoi arrivare, ma il viaggio che fai per arrivarci

In Minecraft è il giocatore a creare il proprio mondo, un universo in cui persone, animali e oggetti hanno la particolarità di essere formati da blocchi cubici e quindi tridimensionali. Si può giocare in modalità “sopravvivenza”, disponendo di 10 vite da gestire e difendere combattendo mostri, cercando cibo e risorse e con diversi livelli di difficoltà, in cui se si muore si può ricominciare dal punto salvato. Oppure si può giocare in modalità “creativa”, senza attacchi dei mostri, con la possibilità di volare e costruire una realtà con pieno accesso a tutte le risorse ricavate da un inventario virtuale. E’ un’avventura senza obblighi, un gioco infinito nel vero senso della parola che piace perché sinonimo di libertà assoluta: Minecraft infatti non ha uno scopo né un senso, un po’ come il famoso detto “Non conta dove vuoi arrivare, ma il viaggio che fai per arrivarci”.
La cosa che cattura è la vastità del gioco in sé perché si può fare tutto ciò che si vuole, da soli o in compagnia, cambiando la realtà a nostro piacimento, immergendoci in paesaggi e mondi dalla grafica accattivante come deserti, giungle, boschi, pianure, oceani, isole, montagne e paesaggi innevati. Se non gradiamo gli animali che ci sono si possono inventare creature immaginarie, mostri, zombie e scheletri da sconfiggere, e anche il tuo personaggio può cambiare aspetto, lanciare pozioni o incantesimi, salire di livello e vestirsi con pesanti armature di diamante. Il gioco ha molto di fantasy e un po’ di horror, e questo è uno dei suoi punti di forza.
Ma la domanda è: Perché piace così tanto da essere diventato ormai un fenomeno a livello planetario? Intanto Minecraft è un gioco libero e personalizzabile,un gioco di costruzione e sopravvivenza basato su fantasia e immaginazione, e quindi già solo per questo motivo è divertente. Il giocatore è una specie di omino primitivo che ha la massima libertà di azione e può decidere se progredire, costruendo palazzi stratosferici, o se invece limitarsi a vivere di caccia, allevamento e agricoltura.
Ognuno compie virtualmente uno sforzo simbolico per raccogliere risorse, difendere il territorio, ma anche per scavare e ottenere granito, pietra, terra, legno, sabbia e qualunque altro materiale per costruire città e universi, e divertendosi si applica a questo obiettivo con dedizione e determinazione. Questo ci porta a supporre che i suoi utenti abbiano ben chiara l'idea di trasformare il mondo in un luogo migliore.
Poi si presenta un po' come una metafora del vecchio Lego, perché attraverso dei cubi va creato e costruito un nuovo mondo, un universo virtuale: c’è dunque il desiderio di creazione, scoperta ed esplorazione del mondo, tipico dei giochi di costruzioni tradizionali.
In più si osserva che il gioco punta moltissimo sulla condivisione e i suoi giocatori, architetti del loro mondo digitale, non si limitano a rappresentare un universo da esplorare, ma operano in un contesto collaborativo: non competono tra loro ma possono agire nello stesso mondo e collaborare per creare immense costruzioni, da aeroplani a grattacieli, condividendo così esperienza tecnica e costruzioni tridimensionali affinché altri possano giocarci. Proprio per questo è ritenuto particolarmente adatto in ambito educativo: promuove la creatività, la condivisione e il problem solving all’interno di una community dove non vi è limite all’immaginazione.
Qualcuno dirà che per milioni di bambini si tratta di un altro modo per sfuggire alla realtà rifugiandosi in un mondo virtuale, è forse un po’ è vero, ma Minecraft è un gioco solido e godibile con giusto bilanciamento tra creatività e sfida, in cui il peso non è tanto sulla vittoria quanto sul superamento degli ostacoli, il raggiungimento degli obiettivi e la connessione che si crea tra il gioco stesso e il giocatore. Qualcosa di speciale che in tanti anni non ha conosciuto crisi ma ulteriore espansione e che promette di riscuotere ancora molto successo e raccogliere sempre nuovi giocatori tra i preadolescenti e gli adolescenti.
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