Smartphone pronti al riconoscimento facciale

La telecamera in 3D, in questi casi, cattura un'immagine molto ben definita dei volti effettuando un primo riconoscimento in bianco e nero, poi applica un effetto profondità e infine assicura il tocco finale inviando sul volto dei punti infrarossi per il riconoscimento finale. Il tutto in un millesimo di secondo! Ovviamente l'operazione presuppone un archivio dati in cui immagazzinare le informazioni personali, sulla base delle quali la fotocamera effettuerà il riconoscimento e lo sblocco del dispositivo.
La privacy sui sistemi di sbloccaggio dei dispositivi costituirà uno dei requisiti essenziali per la vendita degli smartphone e dei tablet, e si sta studiando il modo di custodire i dati personali nel modo più sicuro direttamente nel dispositivo, senza l'invio a un cloud. Sulla scia della Apple, anche Samsung e Sony stanno lavorando a un riconoscimento facciale in 3D.
La stessa tecnologia è stato introdotta anche a Hong Kong, come noto regione amministrativa speciale della Cina, uno dei centri finanziari più grandi al mondo, dove le autorità locali hanno imposto un giro di vite sui trasferimenti di denaro illegali: d’ora in avanti chi vorrà prelevare soldi agli sportelli del bancomat dovrà infatti essere sottoposto a un riconoscimento facciale, una tecnica di intelligenza artificiale in grado di verificare l’identità di una persona. Ciò per intensificare la lotta al riciclaggio di denaro e impedire una fuga di capitali iniziata con il calo progressivo dello yuan.
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