Il Caffè di RaiUno: non si ferma l’appuntamento con la cultura

Il Caffè di RaiUno: non si ferma l’appuntamento con la cultura
«Pino, dove sei?», domanda Roberta Ammendola rivolta al monitor degli studi di Saxa Rubra su cui appare Pino Strabioli, costretto a casa in isolamento fiduciario perché venuto a contatto con una persona positiva.

Conducono a distanza, ma non sono mai stati così vicini, Roberta Ammendola e Pino Strabioli nella puntata di sabato 7 novembre de Il Caffè di RaiUno, andata in onda con una formula insolita, causa Covid, ma non per questo meno ricca di contenuti e di buonumore.

Professionale e solare padrona di casa come sempre, la giornalista Roberta Ammendola apre la trasmissione con il doveroso saluto a Gigi Proietti, straordinario interprete della romanità ed espressione massima del talento e poliedricità artistica, scomparso lo scorso 2 novembre nel giorno del suo ottantesimo compleanno.

I due conduttori, affiatati più che mai nonostante la distanza solo fisica, hanno accolto con calore e grande partecipazione gli ospiti di questa puntata, dando alla trasmissione un ritmo frizzante e creando un gioco televisivo dai tempi perfetti.

Una puntata con tanti ospiti e dai grandi spunti quella andata in onda questa mattina.

Si parte con gli auguri e il ricordo di grandi protagonisti della storia culturale del nostro Paese, tra cui Carlo Emilio Gadda, scrittore, poeta, ingegnere che ha segnato la narrativa del Novecento attraverso un impasto originalissimo di linguaggi diversi e un incessante stravolgimento delle strutture tradizionali del romanzo. Autore di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, che apparve per la prima volta in cinque puntate sulla rivista «Letteratura» nel 1946 e divenuto uno sceneggiato Rai, il cui commissario della Squadra Mobile di Polizia “Don Ciccio” Ingravallo fu interpretato da Flavio Bucci.

Un omaggio alla splendida Virna Lisi (domani sarebbe stato il suo compleanno) e a Tonino Guerra, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita, e di cui riascoltiamo la voce in una commovente poesia:

«Da alcuni anni / Ascoltare la pioggia che batte sulla casa e sulle piante attorno / Mi dà l’impressione di ascoltare la più grande orchestra del mondo / Meravigliosa / Sentire il vento che scuote le piante / Sembra che riducano la casa a un transatlantico / O vedere la neve che piano piano imbianca la valle e ricuce a dei ricami i rami degli alberi / Ecco: è diventato uno strumento questa casa / E io sono quel tarlo che vive nel legno di questo strumento».

 

In collegamento Sofia Gnoli, storica della moda e giornalista che, nel libro MODA. Dalla nascita della haute couture a oggi, ripercorre la storia della moda dagli esordi all’età contemporanea, con il racconto di aneddoti e riferimenti alle donne che hanno lasciato un segno indelebile, tra cui Elsa Schiaparelli e Coco Chanel.

Presente in video anche Roberto Vecchioni che, in veste di professore, presenta il suo ultimo lavoro editoriale Lezioni di volo e di atterraggio, in cui racconta al pubblico di Raiuno le sue lezioni durante gli anni ’80 nel liceo milanese in cui insegnava.

Nelle “giornate di follia”, come le definisce, si usciva dall’aula per andare nei campi, all’aperto. Lo scopo era quello di aggirare l'ovvio e di bucare il tempo, aprire le strade, sondare il possibile, il parallelo, l'alternativo. Parlando di storia, filosofia e religione, liberamente, si facevano lezioni di volo, appunto. «Ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre».

L'intervista in studio a Marco Lombardi, istrionico giornalista e critico eno-gastronomico e cinematografico tra i più apprezzati in Italia, apre per la prima volta una porta sul mondo della cinegustologia. Con il suo libro La Cinegustologia e il Media Entertainment Lombardi esplora sapientemente le sensazioni tra cinema e cibo e analizza con cura la valenza semantica del cibo all'interno dei film, rivendicando il ruolo cinegustologico di ogni singola bevanda e ogni singolo piatto. Divertente la connessione tra pietanze e i film di Fellini, De Sica e Mario Mattoli.

In collegamento Sabrina Paravicini, attrice, regista, scrittrice e sceneggiatrice italiana che, nel corso della toccante intervista, racconta una parentesi delicata della sua vita a causa della malattia, superata con la forza e il sostegno della famiglia e soprattutto di suo figlio Nino, affetto dalla Sindrome di Asperger. Fino a qui tutto bene. Un viaggio difficile ma straordinario è il titolo del suo libro in cui Sabrina, con voce sincera e coraggiosa, descrive quello che ha affrontato in un anno e mezzo di terapie, senza nascondere il dolore ma lasciando aperta la porta alla speranza.

L'intervista è anche l’occasione per parlare di prevenzione ricordando “I giorni della ricerca” (1-8 novembre) a cura della Fondazione Airc, di cui la stessa Paravicini è testimonial.

A salutare il pubblico di Raiuno, infine, il regista e produttore Pupi Avati qui in veste di scrittore, che presenta al pubblico il suo ultimo lavoro L’Archivio del Diavolo, un romanzo gotico, sequel del precedente  Il Signor Diavolo, diventato poi un film, che, mescolando con sapienza i generi thriller e horror, ci riporta nei luoghi e nelle atmosfere del nord-est contadino degli anni ’50, i suoi luoghi del cuore. Si ripercorrono con lui le tappe salienti della sua carriera, dagli esordi come musicista e dell’arrivo nella band di un talentuoso Lucio Dalla che gli rubò la scena, al cinema, con un ricordo della indimenticata Mariangela Melato, talentuosa ballerina nella scena del suo film del 1981 Aiutami a sognare.

E il pubblico, ancora una volta, non può che premiare il programma e i suoi conduttori, che vincono e convincono sempre di più tanto da essere a gran voce richiesti in fasce orarie accessibili ad un target più vasto.

La trasmissione continua a riscuotere un grandissimo successo proprio per il suo stile garbato e per i contenuti di viva memoria e puntuale attualità, così ben raccontati da renderla una vera perla all’interno del palinsesto Rai.

https://www.raiplay.it/video/2020/11/Il-caffe-di-Rai-1-9346f301-009e-4ae0-9fbb- 3e08a95b81ec.html