Un ricordo di Guy Williams, l’indimenticabile Zorro della Disney

Guy Williams alla fine degli anni Cinquanta nel ruolo di Zorro Guy Williams alla fine degli anni Cinquanta nel ruolo di Zorro
Trent’anni fa moriva a Buenos Aires l’attore italoamericano, noto per aver interpretato telefilm come “Zorro” e “Lost in Space” e film come “Il traditore di Fort Alamo” di Budd Boetticher, “L’avventuriero della Louisiana” di Rudolph Maté, “House Party” di Will Cowan, “Portami in città” e “desiderio di donna”, entrambi di Douglas Sirk, “La spada di Damasco” di Nathan Juran, “I sette ribelli” di Charles Marquis Warren, “L’ultima frontiera” di Anthony Mann, e molti altri.

Nato a New York nel gennaio 1924, Armano Joseph Catalano - meglio noto con il nome d’arte Guy Williams -, figlio di genitori siciliani emigrati negli Stati Uniti, dopo la scuola pubblica e il diploma, si iscrive all’Università, abbandona gli studi dopo due anni, ma coltiverà numerosi hobby intellettuali quali gli scacchi e l’astronomia.

Comincia la sua carriera come modello e nel 1949, nel corso di un servizio fotografico, viene notato da un produttore televisivo, il quale lo convince ad unirsi alla Neighborhood Playhouse di New York, che lo porta a lavorare in produzioni televisive come Studio One (1951), mentre nel’52 fa un provino e firma per la Universal, trascorrendo il ’53 ad Hollywood per interpretare ruoli secondari (Il traditore di Fort Alamo di Budd Boetticher, con Glenn Ford, Julie Adams, Hugh O’ Brian e Victor Jory, L’avventuriero della Louisiana di Rudolph Maté, con Tyrone Power, Piper Laurie, Julie Adams e John McIntire, House Party di Will Cowan, Portami in città e Desiderio di donna, entrambi diretti da Douglas Sirk, La spada di Damasco di Nathan Juran).

Deluso dalle sue prime esperienze cinematografiche, torna a New York per continuare a recitare a teatro e, sia pur solo occasionalmente, a fare il modello.

All’inizio del ’57 torna ad Hollywood per un altro tentativo. Tale secondo passaggio sulla costa californiana lo porta alla sua fortunata esperienza nel ruolo di don Diego De La Vega/Zorro nello Zorro prodotto dalla Disney (1957-59, circa ottanta episodi da mezz’ora l’uno più quattro speciali da un’ora ciascuno trasmessi nel 1960-61 all’interno del programma Walt Disney Presents), ad altre apparizioni televisive (fra cui quelle nella celebre serie western Bonanza - 1964) ed infine al ruolo di John Robinson in Lost in Space (1965-69).

All’inizio degli anni Settanta si reca a Buenos Aires con l’amico Henry Calvin (noto per il ruolo del sergente Garcia nel già citato Zorro di fine anni Cinquanta) per partecipare ad uno show di beneficenza, trova di suo gradimento l’atmosfera cordiale e lo stile di vita argentino e decide di abbandonare la California per trasferirvisi. Nei vent’anni successivi continuerà a dividere la sua vita fra l’Argentina e gli Stati Uniti, ma non apparirà più né al cinema né in tv.

Fra gli altri film ricordiamo La morte è discesa a Hiroshima (1947) di Norman Taurog, in cui non viene neppure accreditato nei titoli, Bonzo Goes to College (1952) di Frederick De Cordova, Back at the Front (1952) di George Sherman, I sette ribelli (1955) di Charles Marquis Warren, Sogno d’amore (1955) di Gordon Douglas, L’ultima frontiera (1955) di Anthony Mann, con Victor Mature e Robert Preston, I Was a Teenage Werewolf (1957) di Gene Fowler Jr, La sfida di Zorro (1958) di Lewis R. Foster e Norman Foster, La rivincita di Zorro (1959) di Charles Barton, Il tiranno di Siracusa - Damon e Pitias (1962) di Curtis Bernhardt, Il principe e il povero (1962) di Don Chaffey, Capitan Sinbad (1963) di Byron Haskin.

Fra gli altri telefilm e serie tv in cui è apparso, The Mickey Rooney Show (1955), Four Star PlayHouse (1955), Damon Runyon Theater (1955), The Lone Ranger (1955), Cameo Theatre (1955), Crossroads (1956), La pattuglia della strada (1956-57), Cavalcade of America (1957), State Trooper (1957), Code 3 (1957), Men of Annapolis (1957-58), Sergeant Preston of the Yukon (1958), The Prince and the Pauper (1962), trasmessa all’interno del programma Walt Disney’s Wonderful World of Color.

Classe 1986, storico del cinema e giornalista pubblicista, appassionato di courtroom dramas, noir, gialli e western da oltre quindici anni, ha lavorato come battitore e segretario di produzione per un documentario su Pier Paolo Pasolini. Dopo un master in Editoria e Giornalismo, ha collaborato con il Saggiatore e con la Dino Audino Editore. Attualmente lavora come redattore freelance, promotore di eventi culturali e collaboratore alle vendite in occasione di presentazioni, incontri, dibattiti e fiere librarie.

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