Al via la Carta dei valori: un patto tra le filiere per il rilancio del sistema agroalimentare

Si è tenuta giovedì 18 novembre, l’assemblea Fipe-Confcommercio “Ristorazione, agroalimentare e turismo: un patto per il Paese” presso la Camera di Commercio (Sala del Tempio di Adriano), durante la quale è stata firmata la “Carta dei valori” della ristorazione italiana per tracciare le linee guida del rilancio della filiera agroalimentare nel post-pandemia.
A sottoscrivere il documento sono stati i rappresentanti di Fipe, Confagricoltura, Coldiretti, Unione Italiana Food e Siae per il ruolo della musica nei Pubblici Esercizi.
Il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha confermato che nel 2021 la crescita del Pil dell’Italia si attesterà al 6%, ma per recuperare nel 2022 i livelli prepandemici del 2019, che era già un anno debole per la crescita rispetto al 2017.
Per i consumi, invece, bisognerà attendere il 2023 e ci sono due pericoli. “L’inflazione e l’aumento delle spese obbligate rischiano di ridurre i consumi nei prossimi mesi. Non c’è una formula magica – dichiara il Presidente Sangalli –, ma una buona ricetta per la crescita esiste ed è quella che riassumo con quattro “C”, come le vitamine per l’economia: collaborazione, competenze, cultura e coraggio”.
All’evento hanno partecipato gli imprenditori insieme ai ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Turismo, Massimo Garavaglia, che ha ribadito l’importanza di “spendere bene, velocemente e in maniera efficace” i fondi del Pnrr e ha annunciato un importante evento. “per la prima volta in Italia, ad Alba in Piemonte, si terrà il congresso mondiale organizzato dall’Onu, sezione turismo per l’enoturismo e lo faremo precedere da un evento in ogni regione”.
A seguire, è intervenuto Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe-Confcommercio affermando come “la pandemia ha devastato la ristorazione e scocco la rete degli esercizi pubblici italiani. Le nostre imprese segnalano forti tensioni sui pressi di acquisto delle materie prime e in taluni casi difficoltà di approvvigionamento, pertanto è necessario – prosegue Stoppani – che il Governo contrasti eventuali fenomeni speculativi. Nel 2020, a fronte di una crescita dei consumi alimentari domestici di circa 3 miliardi, i consumi fuori casa sono diminuiti di ben 30 miliardi”.
Stoppani, come aveva già fatto precedentemente Sangalli, ha ribadito che “la fiammata inflazionistica e l’aumento delle spese obbligate per il rincaro dei prezzi dell’energia rischiano di ridurre fortemente i consumi delle famiglie, rallentando anche la crescita nel 2022”.
Poi, ha sottolineato che solo la campagna vaccinale ha consentito di riguadagnare certe libertà: “noi della ristorazione abbiamo sopportato pesanti limitazioni e chiusure, abbiamo già pagato e non possiamo richiudere neanche per un minuto. A forza di proteste senza regole si rischia di vanificare la lotta contro il virus”.
In merito a interventi a breve termine, Stoppani chiede la proroga della semplificazione delle pratiche di occupazione del suolo pubblico e le gratuità concesse per l’annualità 2021 e l’inclusione della ristorazione nel bonus ristrutturazioni: “inoltre sarebbe importante un intervento di decontribuzione dei salari a tempo determinato o almeno fino alla fine della pandemia. E andrebbe messa mano – dichiara – al decreto flussì per aumentare le quote di immigrazione e avere lavoratori indispensabili a far funzionare il settore, mentre il rinnovo del contratto nazionale di categoria, in scadenza il 31 dicembre, sarà un passaggio decisivo”.
In prospettiva, invece, Stoppani punta a investimenti in innovazione e digitalizzazione: “è necessaria, quindi, una strategia unitaria in grado di valorizzare l’intero Sistema Paese. Serve un soggetto che svolga una funzione di regia in grado di fare un vero lavoro di raccordo e integrazione di filiera, tra agricoltura, industria alimentare, distribuzione e ristorazione, anche per favorire il nostro export”.
Il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha appoggiato l’idea di “un’unica voce che rappresenti l’intero settore” e ha accolto l’invito di colleghi. “E’ giusto dire che serve un patto tra le filiere e non per le filiere. La crescita deve essere garantita tutti insieme. La Fipe e Confcommercio ci chiamano a fare una riflessione più alta e Confagricoltura non si sottrarrà a questo impegno. Voi rappresentate il termine diffuso della filiera agroalimentare e – conclude – io farò di tutto per lavorare insieme e far arrivare al successo il Made in Italy”.
Pubblicato in: Varie
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