Caporalato, a Bari la cerimonia in memoria di “Hope”

La ragazza, mai identificata a causa delle ustioni riportate sul 90 per cento del corpo, morì presso il Policlinico di Bari alcune ore dopo l’incendio.
L’iniziativa è stata promossa dalla Fai, Federazione agroalimentare della Cisl, che fin dall’inizio seguì l’iter delle indagini svolte dagli inquirenti sull’accaduto: “un momento di preghiera e un riconoscimento simbolico – dichiara la Fai Cisl Puglia – per omaggiare tutti gli invisibili e gli sfruttati”, un momento simbolico di memoria collettiva e di nuovo monito affinché simili episodi non si ripetano
“Questa ragazza – spiega il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota – è il simbolo di una sconfitta che ci riguarda tutti. Abbiamo voluto idealmente chiamarla ‘Hope’, un nome molto diffuso in Nigeria e che in lingua inglese vuol dire ‘speranza’. Non possiamo più tollerare che chi è mosso verso il nostro Paese dalla speranza di una vita migliore trovi la morte nel degrado delle baraccopoli, vittima della violenza, dell’emarginazione, dell’oblio. Come sindacato dei braccianti della terra – prosegue Rota – ci battiamo ogni giorno per i diritti e l’inclusione sociale, ma casi come questo ci ricordano che serve necessariamente anche una presa di posizione forte da parte di tutta la cittadinanza, le imprese e tutte le istituzioni”.
Alla cerimonia interreligiosa hanno partecipato il Segretario Generale Onofrio Rota; don Vito Piccinonna, Direttore della Caritas diocesana di Bari-Bitonto; Said Emori, rappresentante della comunità islamica di Bari; le autorità civili e militari; alcuni rappresentanti della comunità nigeriana di Bari e le diverse associazioni di volontariato.
Presenti, inoltre, alla commemorazione molti dirigenti e operatori della Fai Cisl, arrivati dalle diverse regioni, e della Cisl di Puglia, Bari e Foggia; Vito Lacoppola, Assessore al patrimonio e legalità del Comune di Bari; Donato Pentassuglia, Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia con il consigliere regionale Francesco Paolicelli.
Per l’occasione anche il Presidente della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, Card. Gualtiero Bassetti è voluto essere vicino, inviando un suo messaggio: “che dolore pensare che questa donna non abbia nemmeno un nome. Eppure non possiamo credere che fosse “nessuno”, perché ogni vita ha la stessa dignità davanti a Dio. Non è possibile chiudere gli occhi di fronte a queste tragedie, dobbiamo preoccuparci di chi ci sta accanto, e soprattutto dei tanti emarginati che sono soli e arrivano in Italia con il sogno di una vita normale. Che Hope – conclude – sia segno per tutti noi, perché memori del suo ricordo, possiamo diventare segno di speranza per il nostro prossimo”.
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