Concerto del Coro Femminile EOS per sostenere i restauri della Basilica romana di Santa Cecilia in Trastevere

Concerto del Coro Femminile EOS per sostenere i restauri della Basilica romana di Santa Cecilia in Trastevere
Per sostenere i restauri della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere (nella omonima Piazza)   di cui è Rettore Mons. Marco Frisina, che sorge sui resti della domus romana, i cui resti sono conservati nella cripta della Chiesa, dove si ritiene sia vissuta e martirizzata la Santa,  nel 2015 e nata l’idea di organizzare concerti.

A tale scopo, domenica 28 maggio alle ore 17,30, la Basilica ospiterà un concerto del Coro femminile EOS, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, composto dai Soprani primi Buccioli Federica; Iacobbe Alessia; Longhi Veronica; Nardo Vassilissa; Pierini Ilaria; Stan Roberta; Valentino Virginia; dai  Soprani secondi Cuzzola Eleonora; De Vita Isabella; Falcinelli Simona; Minnucci; dai Mezzosoprani Bruno Aurora; Caprioli Chiara; Cogan Lara; Grasso Camilla; Incitti Ludovica; Palmentieri Sara; Shamsi Nicol, e dai Contralti Aprea Sabrina; Deluca Martina; Giustizieri Silvia; Holst Sara; Messedaglia  CCarlotta; Padoan Sofia; Riccitelli Carolina; Vitale Valeria, che eseguirà brani di Pierluigi da Palestrina (1525-1594) “Hodie Christus”: di  Tomas Luis de Victoria (1548-1611) “Una hora”; di  Francis Poulenc (1899-1963) “Ave verum corpus”; Ola Gjeilo (1978) “Pulchra es”; di  Fabrizio Barchi (1957) “Laudate Dominum”; di  Levente Gyongyosi (1975) “Regina coeli”; di  Pekka Kostiainen (1944) “Jaakobin Pojat” e di  Randall Thompson (1899-1984) “Alleluia” (appuntamento con la storica dell’arte Prof.ssa Stefania Severi organizzatrice dell’evento, sotto il portico della Basilica alle ore 16,30).

Fondata prima del V secolo e rifatta da Papa Pasquale I (817-824) e ampliata nel XII secolo con l’aggiunta del campanile e del portico, la Basilica conserva, oltre numerose opere d’arte, il corpo martoriato della Santa, rinvenuto intatto nelle catacombe di San Callisto, ritratto nel 1618 dallo scultore Stefano Maderno nella posizione in cui fu ritrovato: riverso sul fianco destro, con il viso coperto da un fazzoletto e con le mani che mostrano una tre dita e l’altra un dito a sottolineare il mistero della SS. Trinità.

La Basilica, patrimonio dello Stato Italiano affidato alla cura della Comunità del Monastero delle Benedettine di Santa Cecilia in Urbe, di cui è Abbadessa Maria Giovanna Valenziano, da sempre vigile custode delle memorie di arte e di fede di cui la Basilica è testimonianza. ha una stratificazione nei secoli, dal Paleocristiano al Romanico al Gotico (affreschi di Pietro Cavallini) fino ai restauri settecenteschi ed al rifacimento della cripta in stile Liberty. Sempre minata dalla umidità, a causa della vicinanza del Tevere, la Basilica ed i suoi arredi hanno bisogno di continua sorveglianza e di continui interventi di restauro. Di qui la necessità di un aiuto concreto in quanto non tutte le opere, specialmente le meno eclatanti dal punto di vista artistico, possono essere restaurate dagli organismi preposti.

La Basilica patrimonio dello Stato Italiano, affidato alla cura della Comunità del Monastero delle Benedettine di Santa Cecilia in Urbe, di cui è Abbadessa Maria Giovanna Valenziano, da sempre vigile custode delle memorie di arte e di fede di cui la Basilica è testimonianza. 

Nell’ottica di valorizzare tale patrimonio, il Monastero, negli anni, ha attivato tre scuole-laboratorio, aperte a tutti, senza limiti di età né requisiti di partenza.

La Scuola “Cantantibus Organis”, nata con l’intento di fare esperienza dell’ars celebrandi in ambito monastico, gode del Patrocinio dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Roma e dell’Aiscgre, Associazione Internazionale Studi Canto Gregoriano e si avvale della collaborazione dell’“Academia Latinitati Fovendae”. Il suo nome richiama Santa Cecilia, martire della prima comunità cristiana di Roma, di cui il Monastero conserva la memoria. Tra gli insegnanti: sr. Dolores Aguirre ccv, Luigi Pastoressa, Nico De Mico, mons. Giuseppe Liberto.

La Scuola “Petali e Pennelli” per l’acquisizione delle tecniche dell’acquerello botanico. Insegnante Aurora Tazza.

La Scuola di Restauro, specificatamente indirizzata al recupero di manufatti che la comunità monastica ha realizzato lungo i secoli e vuole conservare e trasmettere. Insegnante Daniela Caporali Viggiani.

Anche ciò che verrà raccolto in occasione del concerto è finalizzato ai restauri, ed in specifico ai restauri dei materiali lignei della Sala della Tessitura che sarà aperta per l’occasione per visionare i lavori appena iniziati e l’annessa Cappellina del Rosario, completamente restaurata grazie anche ai fondi raccolti nel corso dei passati concerti..