Dal 12 al 14 agosto a Piazza Armerina il “Palio dei Normanni” 2.0

Per vincere la crisi, Il “Palio dei Normanni”, nell’edizione 2.0, diventa anche una proposta innovativa: mediometraggio cinematografico da lasciare ai posteri, un evento teatrale e un “gaming”, un videogioco basato sulla manifestazione che verrà diffuso tramite i maggiori social network di tutto il mondo.
Dedicato a Ruggero d’Altavilla, che nel XII secolo liberò la città dai Saraceni, il “Palio” è una delle rappresentazioni storiche più importanti del Paese e uno degli eventi culturali della Sicilia maggiormente conosciuto all’estero. E’ un evento di assoluto valore simbolico, oltre che economico e turistico. Motivazioni importanti che hanno rafforzato la scelta del Comune di Piazza Armerina di non annullare la manifestazione, ma di renderla fruibile con una formula compatibile ai limiti imposti dalle regole per il coronavirus. “La decisione di non rinunciare al Palio dei Normanni 2.0 mette in luce l’importanza, soprattutto in un momento così critico, di ritrovare e condividere sentimenti di unità e coesione attraverso la valorizzazione e rievocazione della nostra storia. Realizzare il Palio quest’anno richiede un grande sforzo collettivo, al fine di mantenere l’alto livello culturale e artistico della manifestazione, nel rispetto però di tutti i parametri di sicurezza per i lavoratori e gli spettatori, garantendo la tutela del distanziamento sociale”.
Per soddisfare queste esigenze è prevista una nuova forma drammaturgica della manifestazione, curata dalla regista Gisella Calì, che arricchisce di immagini e suggestioni la magia delle edizioni storiche. La messa in scena infatti prevede vere e proprie performances che raccontano, attraverso la regia teatrale, i momenti salienti del Palio con attori, danzatori e musicisti professionisti. Inoltre verranno realizzate videoproiezioni, clip, cortometraggi e installazioni virtuali che garantiranno il distanziamento, permettendo agli spettatori di poter godere nel modo migliore lo spettacolo con i suoi significati da diversi punti della città, evitando ogni assembramento.
La manifestazione quest’anno è articolata in 2 eventi live contingentati: la consegna delle armi e la benedizione dei cavalieri giostranti, il 12 agosto, e la rievocazione dell’ingresso del re Ruggero a Piazza Armerina al quale vengono consegnate le chiavi della città, il 13 agosto. Questo evento si svolgerà come un momento celebrativo teatrale contingentato in base alle misure Covid e con accessi limitati e controllati dall’acquisto di ticket. La performance sarà resa disponibile a tutti tramite una diretta sui social ufficiali della manifestazione e del Comune.
La Quintana del Saraceno - la sfida a cavallo tra i 4 quartieri storici di Piazza Armerina che si contenderanno la conquista del Drappo di Maria Santissima delle Vittorie: Canali, in rosso; Casalotto, in verde; Castellina, in blu e Monte, in giallo - si svolgerà come di consueto il 14 agosto allo stadio comunale Sant’Ippolito, sarà garantita a livello agonistico e sarà anche prevista la presenza di spettatori in base alle disposizioni di contingentamento anticovid. Anche in questo caso è previsto un ticket.
Il Palio è ispirato alla guerra di liberazione della Sicilia dai Saraceni per opera dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia, quando le vicende delle conquiste dei Normanni si legarono con la tradizione della città di Piazza Armerina tra fatti di distruzione, leggende popolari, devozioni religiose e storia, che “ancora oggi paiono vive e sembrano acquistare un rinnovato significato di unità e una spinta verso il riscatto e la rinascita culturale. Come dire che, proprio intorno alla riscoperta di un passato condiviso e luminoso, si possono ritrovare quei sentimenti che sono alla base del comune sentire e che riducono le paure della solitudine e le incertezze del futuro. L’edizione 2020 del ‘Palio dei Normanni’ sarà dunque il banco di prova per vincere la sfida dell’emergenza sanitaria e sociale, puntando sui valori irrinunciabili dell’identità culturale che appartengono non solo alla comunità territoriale di Piazza Armerina, ma che sono le radici stesse della storia del Paese”.

Alberto Esposito
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