Giornata Mondiale del Rifugiato: Per il diritto alla fuga e alla vita

Il 20 giugno la Città dell'Altra Economia, situata nel quartiere Testaccio di Roma, celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato con le associazioni, i gruppi e le realtà che lavorano e operano sull'accoglienza. La manifestazione, dal titolo “Per il diritto alla fuga e alla vita” , è promossa da Roma Capitale, dalle Biblioteche di Roma, dalla CAE e dal Comitato per un Centro Interculturale a Roma, con il patrocinio dell'UNHCR, ed ha già avuto l’adesione di oltre cinquanta associazioni attive sul fronte dei diritti dei
L’obiettivo è difendere un valore universale, assunto solennemente dalle Nazioni Unite più di sessant'anni fa: il diritto di sfuggire alla morte, alla violenza, alla persecuzione o al fatto di essere discriminati per ciò che si è dalla nascita, per le proprie convinzioni religiose, culturali o politiche, o per l’appartenenza a un gruppo, a una confessione o a un’etnia
A partire dalle ore 17 con i laboratori per bambini e alle ore 18 con la maratona di testimonianze e performance, saranno innanzitutto le voci dei rifugiati a raccontare il senso di una manifestazione che non vuole essere né rituale né consolatoria, piuttosto una mobilitazione per l’affermazione di diritti iscritti nella nostra carta costituzionale e perché l’Europa non chiuda le porte alla speranza. Accanto a loro le voci di tante realtà che dimostrano, con i fatti e le esperienze concrete, che una integrazione è possibile e con essa una convivenza pacifica, che c’è una solidarietà volontaria e disinteressata alternativa al cinismo e alla corruzione portate alla luce dall’inchiesta della magistratura. Infine i contributi di artisti e intellettuali che stanno via, via aderendo e che comunicheremo prestissimo.
Tra questi ultimi è già iscritto un saggio dello spettacolo teatrale Sabbia con i rifugiati del CARA di Catelnuovo di Porto, la presenza dei musicisti Nour Eddine Fatty, Farzaneh Joorabchi, Rashmi V. Bhatt, Abu Hajar, Dave Bass, del rapper Amir Issaa, della crew Termini Underground con Juru & FKM, dei cori multietnici Iqbal Masih e Quintaumentata, della Piccola Orchestra Torpignattara e del gruppo Matemù che anticiperanno il concerto finale di Dobet Gnahoré cantante, danzatrice e percussionista della Costa d’Avorio.
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